Buongiorno,

eccoci nuovamente insieme, nell’appuntamento settimanale con le quotazioni dei metalli alla Borsa LME ed alcune valutazioni di carattere generale in merito alla situazione dei mercati e dell’attività produttiva.

Rialzo dei tassi in Europa

La notizia che ha determinato tutta la settimana borsistica è stata la decisione della BCE, di una revisione al rialzo dei tassi, che ha dato al listino LME un impulso importante per la crescita dei prezzi dei metalli industriali.

Una situazione questa, che fino a qualche anno fa avrebbe determinato, per i prezzi dei metalli quotati alla Borsa LME delle conseguenze diametralmente opposte alle attuali.

La mossa di Francoforte ha seguito, con opportuna distanza e forse anche eccessiva, quello che la Federal Reserve, aveva fatto a fine luglio in termini di politica monetaria restrittiva.

La reazione positiva della Borsa alla crescita dei tassi nell’Eurozona, trova il suo fondamento principale nel momentaneo riposizionamento del tasso di cambio con il Dollaro oltre la parità, seppure di qualche millesimo, ma importante per ridurre l’incidenza dei costi di acquisto da parte degli utilizzatori europei di metalli e leghe.

I progressi dei prezzi degli “industriali” sono stati significativi, tanto che l’indice LMEX su base settimanale è cresciuto di 2,6 punti percentuali.

Nell’analizzare gli scostamenti al rialzo delle quotazioni dei metalli, si scopre comunque che la crescita ha una connotazione effimera e che quindi non occorrerà pianificare degli acquisti extra con lo scopo di contrastare l’inizio di un periodo espansivo dei prezzi.

Rame in rialzo ma cautela

Il Rame è il miglior esempio per raccontare quello che è avvenuto nelle ultime sedute di Borsa e quello che, con grande probabilità, seguirà nel corso di questa settimana.

La quotazione USD 3mesi del “rosso” ha subito una consistente accelerazione pochi minuti dopo l’annuncio della BCE sui tassi della zona Euro.

La progressione ha assunto la forma grafica di uno “scalino”, che ha permesso al Rame di superare, seppure solo per alcuni istanti, la soglia degli 8mila Dollari 3mesi, una situazione che l’ultima volta si era vista sul finire dello scorso mese.

La cautela sul Rame dovrà comunque essere massima, continuando ad acquistare metallo e leghe a base di questo metallo, nei limiti della stretta necessità, per la totale assenza di sostenibilità per un’imminente crescita del prezzo USD di Borsa. Un atteggiamento che dovrà essere adottato anche per l’Ottone, destinato ad una correzione di quotazione significativa e orientata al ribasso, visti gli aumenti eccessivi applicati dai produttori la settimana scorsa.

Alluminio, domanda al di sotto delle aspettative

L’Alluminio continuerà a popolare la parte bassa del grafico del prezzo USD 3mesi, con escursioni decisamente contenute, segno che la domanda fisica di metallo rimarrà al di sotto delle aspettative.

Calma piatta anche per lo Zinco

Una situazione analoga anche per lo Zinco, dove metallo LME e leghe correlate (zama), non subiranno significativi scostamenti nei valori riportati sul finire della settimana scorsa.

Nichel al centro dell’attenzione

Il Nichel risulterà al centro dell’attenzione dell’intero listino LME e lo sarà per tutta l’ottava. La crescita del prezzo USD 3mesi non sta conoscendo sosta da almeno cinque sedute, con il riferimento di Borsa che in soli otto giorni si è apprezzato del 12.5%, ritornando a collocarsi su una linea di grafico mai più riproposta da un mese a questa parte. La prudenza, anche in questo caso, dovrà essere massima, questo a significare che anche per il Nichel si svilupperà a breve una ricollocazione di prezzo di natura ribassista.

Piombo sorpresa positiva?

Il Piombo sarà la sorpresa della settimana, atteso ormai da quasi un mese ad un riposizionamento al di sopra dei 2mila Dollari 3mesi. L’impressione è che abbia esaurito il suo momento di contrazione che lo ha collocato ai minimi dal Novembre 2020.

Lo Stagno ha perso il suo primato

La Stagno non è più il metallo con il valore di quotazione Dollaro/tonnellata più alto del listino LME, primato passato momentaneamente al Nichel. Nel corso di questa ottava lo Stagno non presenterà significativi movimenti di prezzo, principalmente per un utilizzo di metallo estremamente limitato da parte del settore industriale.

UNO SGUARDO ALL’ATTIVITA’ PRODUTTIVA

Alluminio in Europa, tutti i numeri di un calo preoccupante

La produzione di alluminio in Europa è in crisi nera. Lo sanno bene tutti gli operatori del settore ma la politica sembra ignorare del tutto il problema. Sembra quasi che l’alluminio sia un elefante in un negozio di cristalli dove tutti preferiscono voltarsi dall’altra parte per non vedere il disastro che sta per accadere.

L’impennata dei prezzi dell’elettricità nei paesi dell’Unione Europea (UE) ha innescato tagli alla produzione in tutti quei settori ad alta intensità energetica, con l’alluminio in prima fila.

Un milione di tonnellate è già perso. Un altro mezzo lo sarà presto

Nel continente abbiamo una capacità di produzione di alluminio di circa 4,5 milioni di tonnellate, di cui circa 1 milione di tonnellate è ormai offline dal 2021 per tagli o chiusure delle fonderie. Gli analisti di Citi stimano che, ad oggi, ce ne siano altre 500.000 tonnellate in immediato pericolo.

Nel frattempo, i prezzi del gas continuano a salire così rapidamente da sorprendere anche i traders di materie prime più rialzisti.

Ma, andiamo a vedere il quadro desolante e il progressivo peggioramento dei tagli produttivi e delle chiusure delle fonderie di alluminio europee fino ad oggi, secondo gli ultimi dati raccolti da Macquarie e Citi.

Mentre in Europa si taglia, la produzione di alluminio in CINA raggiunge livelli record

Mentre la produzione di alluminio in Europa continua a perdere pezzi a causa dell’impennata dei prezzi dell’elettricità e dell’energia, in Cina stanno proiettando un film completamente diverso.

Infatti, la produzione di primario cinese è aumentata del 5,6% a luglio rispetto all’anno precedente, toccando un massimo mensile record di 3,43 milioni di tonnellate (dati del National Bureau of Statistics of China). Il record precedente era di 3,42 milioni di tonnellate segnato a maggio di quest’anno.

Con l’allentamento delle restrizioni energetiche nel paese, le fonderie stanno aumentando la produzione da mesi. Inoltre, è aumentata anche la capacità produttiva in alcune aree, come per esempio nelle province dello Yunnan e del Gansu.

Quasi 23 milioni di tonnellate di alluminio in 7 mesi

Durante i primi sette mesi di quest’anno, la Cina ha prodotto 22,95 milioni di tonnellate, in aumento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. 

Così l’energia potrebbe scatenare un nuovo «caso Lehman»

La volatilità estrema dei prezzi di gas ed elettricità minaccia di far esplodere la mina dei margin call: le società energetiche sono travolte da richieste di integrazione dei margini di garanzia, che hanno superato 1.500 miliardi di euro. Se ci saranno casi di insolvenza anche le clearing house potrebbero saltare.

Non è più solo il caro bollette a fare paura. Lo shock energetico, che oggi ci colpisce con una violenza senza precedenti, ha squassato i mercati di riferimento del gas e dell’elettricità in Europa, al punto che ora si teme diventino l’epicentro di una crisi sistemica: qualcosa di simile a quanto aveva provocato nello scorso decennio il crac di Lehman Brothers, sia pure forse in chiave minore visto che il rischio sembra circoscritto al Vecchio continente.

I dipendenti del produttore rumeno di alluminio ALRO, temono la chiusura totale dello stabilimento

Il produttore rumeno di alluminio ALRO Slatina potrebbe chiudere completamente le operazioni entro maggio del prossimo anno. Constantin Popescu, il presidente del sindacato Aluministul, ha detto che i prezzi dell’energia sono troppo alti. L’azienda impiega circa 2.000 dipendenti.

Più di 100 sindacalisti dell’azienda hanno picchettato la sede del Ministero dell’Energia il 9 settembre, chiedendo le dimissioni del ministro Virgil Popescu, che considerano responsabile dei problemi affrontati dalla fabbrica.

In questo momento, solo due unità di elettrolisi su cinque sono operative ad ALRO, e i rappresentanti del sindacato si aspettano che le due vengano chiuse presto perché il prezzo dell’energia è aumentato troppo.

LINK UTILI PER APPROFONDIRE

ROMANIA INSIDER.COM : https://lnkd.in/eKieTgG9

METALLI RARI : https://buff.ly/3KY5I1v

METALLI RARI :  https://www.metallirari.com/author/rareadmin404/

Sissi Bellomo / IL SOLE 24 ORE :https://www.ilsole24ore.com/art/cosi-l-energia-potrebbe-scatenare-nuovo-caso-lehman-AEvpFfzB?utm_medium=LISole24Ore&utm_source=LinkedIn

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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE220912.html

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