Buongiorno e Buon Anno !!
dopo la sosta per le festività Natalizie, riprendo la pubblicazione della consueta newsletter settimanale riguardante l’analisi delle quotazioni dei metalli ed alcuni approfondimenti dei settori produttivi.
Il 2023 riparte subito con un balzo in avanti delle quotazioni di alcuni metalli alla Borsa LME di Londra che si è accentuato nella seconda parte della seduta di venerdì 6 gennaio.
Bisognerà verificarne la sostenibilità già a partire dalla giornata di oggi, e capire se non è stato un incremento anche dovuto al fatto che non tutti gli operatori erano attivi, visto la giornata “festiva” in alcuni Paesi europei.
Una crescita inaspettata che ha sparigliato le carte di molti produttori di metalli e leghe, già pronti a confermare i prezzi di vendita ai livelli prefestivi.
Gli utilizzatori saranno i veri arbitri nel decidere quanto questi ultimi aumenti registrati al LME saranno in grado di durare nel breve periodo, considerando una vitalità della domanda non di alto livello. La situazione di Borsa è quindi molto fluida, con Rame e Nichel che risultano sugli scudi in questo particolare momento dell’anno.
Forte crescita del Rame
Vi è stata infatti una forte crescita del prezzo USD 3mesi del Rame, la cui quotazione si trova attualmente oltre la soglia degli 8.600 dollari, una collocazione che non si vedeva dalla terza settimana dello scorso giugno. I dubbi sulla tenuta prolungata del prezzo attuale del metallo sono molti, senza dimenticare la possibile generazione di una fase di volatilità ribassista nei prossimi giorni.
Stessa situazione per lo Zinco
Lo Zinco presenta la stessa situazione del “metallo rosso”, dove la decisa crescita del prezzo 3mesi, sorta da un eccesso di domanda, ha avuto come conseguenza inevitabile una consistente concentrazione di denaro rialzista. Il superamento della linea dei 3mila dollari per lo Zinco costituisce comunque un obiettivo di naturale collocazione di prezzo e quindi di facile mantenimento nel breve periodo.
Gli effetti sulle loro leghe (Ottone e Zama).
Visti gli sviluppi rialzisti delle quotazioni dei metalli base di riferimento (Rame e Zinco appunto,) ci saranno conseguenze differenti su Ottone e Zama, con il primo che avrà una stima di crescita di circa 100 euro tonnellata, mente per la seconda il quadro d’insieme rimarrà abbastanza lineare, questo rapportato alla terza settimana di dicembre.
L’Alluminio consolida il livello di prezzo ma potrà avere rialzi improvvisi.
L’Alluminio approfitterà di questa situazione per consolidare il proprio livello di prezzo oltre la linea dei 2300 USD 3mesi. Aveva destato un po’ di preoccupazione tra gli operatori la sua discesa delle quotazioni nella prima ottava dell’anno. La vivacità generale che caratterizzerà gli scambi LME in questo avvio di settimana, porterà il prezzo dell’Alluminio a fare delle puntate di crescita anche significative, ma pur sempre momentanee.
Nichel in costante situazione di “provvisorietà”
La collocazione del valore del Nichel continua ad essere caratterizzata dalla “provvisorietà”, passando da una fase di evidente eccesso di rialzo della scorsa settimana, ad una odierna, dove si può parlare di una riduzione non sostenibile in uno scenario di breve termine. Negli ultimi otto giorni il Nichel ha messo in atto un’oscillazione complessiva di ben 2500 dollari sul prezzo LME 3mesi, un dato indubbiamente poco veritiero nel contesto generale del listino. La parola passa ora agli utilizzatori, veri arbitri del destino del prezzo del Nichel, che cercheranno di mantenere il livello del metallo ai riferimenti attuali.
Piombo al ribasso ma i produttori pretendono di più.
L’attesa ricollocazione ribassista del Piombo risulta a tutti gli effetti compiuta, sebbene alla luce degli ultimi eventi la componente domanda troverà difficoltà a chiudere le trattative agli attuali livelli di prezzo, a fronte di proposte di vendita più pretenziose.
Lo Stagno continua la sua progressione positiva.
L’avvio di una fase rialzista di volatilità per lo Stagno, già in evoluzione sul finire della seduta LME del 5 gennaio, sarà ulteriormente alimentata dal contesto venutosi a creare venerdì scorso, potendo così dare seguito alla progressione positiva del prezzo che risulta incessante da quasi quattro settimane.
UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA
Domanda di alluminio: boom o crollo?
Il mercato dell’alluminio si dibatte tra l’entusiasmo di una crescente necessità di metallo in moltissimi settori e la constatazione che i consumatori forse si troveranno presto schiacciati dalla recessione e da tassi di interesse troppo elevati.
La domanda di alluminio è in crisi o non è in crisi? Chi opera quotidianamente in questo mercato non ha dubbi nel rispondere che, da quanto si è visto nel corso del 2022, il mercato globale è in pieno boom.
La domanda di alluminio è aumentata vertiginosamente quest’anno, con i prezzi che hanno toccato il massimo storico a marzo, trainati da un forte domanda di veicoli elettrici, elettrodomestici e apparecchiature a energia rinnovabile. Il boom della domanda ha però innescato una estrema volatilità dei prezzi, tanto che i volumi dei contratti di borsa sono cresciuti in modo esponenziale, soprattutto per gestire il rischio di oscillazione.
Boom nel lungo termine
Secondo alcuni analisti, le previsioni di vendita per l’alluminio entro il 2028 parlano di 238 miliardi di dollari, rispetto ai 142 miliardi di dollari del 2021. A lungo termine, le prospettive per l’alluminio non possono che essere positive, considerando che è un ingrediente chiave nella transizione energetica e un componente base per i veicoli elettrici (EV).
La domanda di EV rimane elevata, alimentando la necessità di metallo leggero. 150 chilogrammi di alluminio per ogni veicolo sembravano una quantità enorme e che avrebbe alimentato una forte richiesta di metallo. Ma, attualmente, alcuni dei modelli di EV necessitano addirittura dai 250 ai 350 chilogrammi di alluminio.
Crollo nel breve termine
Naturalmente, se restringiamo il campo all’Europa, colpita dalla guerra Russo–Ucraina e dall’aumento dei costi energetici, le prospettive cambiano e, soprattutto nel breve termine, la domanda sembra più vicina ad un crollo che ad un boom.
Inoltre, con tassi di interesse elevati e una mancanza di stimoli mirati, la congiuntura economica potrebbe complicarsi. Secondo le banche centrali in Europa e negli Stati Uniti, il problema dell’inflazione è dovuto al fatto che la domanda è troppo forte e, quindi, è ragionevole alzare i tassi d’interesse.
Tuttavia, molti economisti pensano sia un grave errore di analisi, poiché l’inflazione è alta a causa dello shock energetico a seguito della situazione in Ucraina.
Vedremo come andranno le cose nei prossimi mesi e chi avrà avuto ragione nella sua analisi. La speranza è che non arrivi la tanto temuta recessione e che i mercati riescano a trovare un equilibrio tra domanda crescente e prezzi dei principali metalli che tendono a salire. Equilibrio che dovrebbe consentire un rallentamento momentaneo della congiuntura economica ma non un tracollo come ormai da tanto tempo molti economisti professano.
Incertezze e timori di inizio anno sul mercato dell’alluminio primario
La riduzione della produzione di alluminio in Europa continua a destare preoccupazione, mentre la domanda resta debole.
Il mercato dell’alluminio primario in Europa è uscito stravolto dagli ultimi 12 mesi, contraddistinti da un’offerta volatile e da consumatori costretti a cambiar le proprie abitudini di acquisto.
Ad inizio 2023, le prospettive sono contrastanti, con premi invariati rispetto alla fine dell’anno e che si aggirano intorno ai 250 dollari per tonnellata franco Rotterdam. Livelli decisamente bassi rispetto a maggio dello scorso anno quando i premi avevano raggiunto i 630 dollari per tonnellata. Da allora, il mercato ha continuato a scendere a causa dell’indebolimento della domanda e di un clima di incertezza che suggeriva di non programmare gli acquisti, ma di affidarsi ad una strategia alla giornata.
Gli acquisti dell’ultimo minuto non sono sufficienti a sollevare gli umori del mercato
Secondo alcuni operatori di mercato, sul primo trimestre, si respira un’aria di leggero cambiamento, con i clienti che stanno tornando per acquisti dell’ultimo minuto. Tuttavia, non si tratta di un cambiamento di mercato ma, semplicemente, di una domanda in sospeso che deve trovare uno sbocco in queste settimane. Tanto è vero che molti traders prevedono un mercato ribassista per il primo e il secondo trimestre di quest’anno.
La domanda rimane bassa nonostante le ottime prospettive a lungo termine per tutto il mercato globale dell’alluminio. I consumatori sono sfiduciati soprattutto dalla mancanza di chiarezza sui costi dell’energia, in un momento in cui molti contratti stanno scadendo e i clienti dovranno prendere importanti decisioni di acquisto.
L’Europa è in carenza di alluminio e quando la domanda tornerà saranno dolori
Secondo uno studio di CRU International, la domanda globale di alluminio dovrebbe aumentare di quasi il 40% entro il 2030, grazie al settore dei trasporti, dell’edilizia, dell’imballaggio e grazie al settore elettrico. Tuttavia, se guardiamo su un orizzonte temporale più breve, le cose non sembrano così positive. Secondo l’indice S&P Global Aluminium Users PMI di novembre, gli acquisti sono in calo per la terza volta in quattro mesi, con un peggioramento che non si vedeva da maggio 2020 (i tempi dello scoppio della pandemia di coronavirus).
In termini settoriali c’è un diffuso pessimismo per quanto riguarda l’edilizia, mentre la domanda proveniente dai settori automobilistico e aerospaziale dovrebbe rimanere stabile.
Anche il fronte dell’offerta contribuisce ad alimentare l’incertezza. L’Europa ha perso 1,4 milioni di tonnellate a causa dei tagli alla produzione, più un altro milione di tonnellate di metallo russo che è stato dirottato verso l’Asia. In altre parole, l’Europa è un mercato in deficit di alluminio e quando la domanda ripartirà ci saranno grossi problemi.
APPROFONDIMENTO
Chi sono i 10 paesi che producono quasi tutto il cobalto mondiale ?
La produzione di cobalto è un argomento sempre più caldo, data la sua importanza per il mercato degli autoveicoli elettrici, ma non solo.
Il cobalto è nell’occhio del ciclone elettrico. Infatti, il mercato dei veicoli elettrici (EV) ha fatto crescere l’entusiasmo per un metallo come il cobalto, elemento chiave delle batterie agli ioni di litio (insieme alla grafite e, naturalmente, al litio).
Con l’accelerazione del passaggio alle tecnologie pulite, le previsioni circa la domanda di cobalto sono orientate all’ottimismo, senza dimenticare però che gli esperti ricordano che anche la produzione è in aumento.
La produzione annua è cresciuta del 20%
Lo possiamo vedere chiaramente dagli ultimi dati dello US Geological Survey (USGS), da cui traspare una crescita della produzione mineraria globale nel 2021 di quasi il 20% rispetto all’anno precedente. Si è passati da 142.000 tonnellate di cobalto nel 2020 a 170.000 tonnellate nel 2021.
Il paese che contribuisce a gran parte della produzione mondiale è la Repubblica Democratica del Congo (RDC). Con le sue 120.000 tonnellate prodotte (+22.000 tonnellate rispetto al 2020) il paese si conferma la vera miniera di cobalto del mondo (70% della produzione globale), anche grazie alle sue due grandi miniere di Katanga e di Mutanda, gestite dalla multinazionale svizzera Glencore.
Addio al cobalto russo…
Per quanto sorprendente possa sembrare, tutti gli altri paesi produttori di cobalto messi assieme non riescono nemmeno lontanamente ad avvicinarsi alla produzione della RDC. La Russia, per esempio, secondo produttore mondiale di cobalto, produce soltanto 7.600 tonnellate grazie al gigante minerario russo Norilsk Nickel, tra i primi cinque produttori mondiali di questo minerale.
Proprio riguardo alla Russia e alle sue 250.000 tonnellate di riserve di cobalto, l’industria automobilistica europea aveva riposto speranze in un aumento della produzione russa per poter sviluppare fabbriche di batterie per veicoli elettrici in Europa. Purtroppo, la guerra in Ucraina e le sanzioni occidentali contro la Russia hanno fatto tramontare questa possibilità.
Qui di seguito la classifica completa
LINK UTILI
METALLI RARI : https://www.metallirari.com/domanda-alluminio-boom-crollo/
METALLI RARI : https://www.metallirari.com/incertezze-timori-inizio-anno-mercato-alluminio-primario/
METALLI RARI : https://www.metallirari.com/10-paesi-producono-tutto-cobalto-mondiale/
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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE230109.html
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