Buongiorno,

eccomi nuovamente con voi, oggi leggermente in ritardo rispetto alla solita cadenza settimanale per via del ponte del 25 aprile. Ogni tanto uno stacco rigenerante è doveroso e quanto mai necessario!

Iniziamo come sempre con le notizie relative alla Borsa metalli di Londra. Il listino LME si trova in una zona di minimo relativo diffuso. Gli utilizzatori non possono però confidare su ulteriori correzioni al ribasso degli “industriali”.

La ridotta propensione al consumo degli “industriali” segna in modo importante il loro andamento alla Borsa LME. Nel corso degli ultimi otto giorni l’indice LMEX ha prodotto una flessione dell’1.17%, riportandosi sotto l’importante soglia dei 4mila punti, a 3.984

La situazione generale non è assolutamente preoccupante, ma denota ancora una volta di più quanto il listino londinese sia orami interdipendente dai dati di utilizzo fisico dei metalli industriali.

Il momento attuale va analizzato con la dovuta attenzione, poiché i minimi relativi registrati sul finire della scorsa ottava potrebbero rappresentare dei punti di difficile replicabilità nel breve periodo, proprio a cominciare dal Rame.

Rame con inerzia ribassista molto contenuta.

Il “metallo rosso” si trova attualmente in un punto del grafico USD 3mesi molto importante e dove l’effetto dell’inerzia ribassista risulterà molto contenuta. Il Rame toccherà quindi il suo minimo relativo in una fase di difficile fruibilità in considerazione del ponte del 25 Aprile.

Zinco alla fine della parabola ribassista

Lo Zinco chiuderà nel corso di questa settimana la lunga parabola ribassista che lo ha visto riportarsi ai livelli della prima ottava di Novembre ’22 in termini di scadenza dollari 3mesi. Una situazione di Borsa importante che, senza troppi tentennamenti, dovrà essere sfruttata dagli utilizzatori diretti e indiretti di questo metallo. Il riferimento va in modo inequivocabile alle due leghe fortemente interessate ai destini di Rame e Zinco, Ottone e Zama.

Ottone e Zama

Nel corso dell’ultima settimana i produttori nazionali di Ottone non hanno fatto seguire una precisa linearità di movimenti del listino della barra, non trasferendo l’ultima variazione effettiva al ribasso di 50 Euro/tonnellata sulla “base ufficiale”, bensì nei contesti di trattativa tra fornitori e clienti, mediamente collocati in 20 euro di sconto. La particolare situazione dello Zinco non potrà passare inosservata agli utilizzatori di Zama. La costante flessione del prezzo della materia prima ha dato fino ad ora ragione a coloro che hanno temporeggiato nella definizione degli acquisti di partite importanti di lega, ma nel corso della settimana dovranno iniziare a fare alcuni ragionamenti su come avviare dei piani di approvvigionamento.

Alluminio ai massimi relativi

L’accumulo di liquidità “lunga” che ha spinto l’Alluminio ai massimi relativi dallo scorso febbraio, risulta al momento fortemente sfoltita. Il varco di soglia sotto i 2400 USD 3mesi risulterà un’eventualità più che plausibile, ma chi confiderà in una nuova “picchiata” di tipo ribassista rimarrà deluso.

Situazione di calma per le quotazioni del Nichel

Il Nichel rifletterà quelli che saranno gli indirizzi del listino LME e principalmente dei metalli che si è parlato finora. Il metallo ha chiuso, tra le recenti ottave, una delle migliori in termini di crescita del prezzo di riferimento, ma nel corso delle ultime sedute di Borsa la cautela degli utilizzatori ha fatto mancare il supporto della domanda. La situazione sarà quindi molto calma per il Nichel, con il prezzo a 3mesi che si appiattirà a cavallo della linea dei 25mila dollari.

Piombo ancora molto reattivo.

Il Piombo continuerà a mantenersi molto reattivo, con possibili puntate di indirizzo rialzista che lo terranno sempre in quota in rapporto al dato di Borsa di massimo relativo.

Quotazione dello Stagno in una collocazione ideale per gli acquirenti

Lo Stagno la scorsa ottava ha esplorato livelli di prezzo che non hanno trovato il gradimento degli utilizzatori. Il riposizionamento sotto la soglia dei 27mila USD 3mesi non dovrà comunque essere interpretato come l’inizio di una fase ribassista, bensì come una collocazione ideale per favorire le aspettative di acquisto e vendita dello Stagno.

UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA

Alluminio: l’offerta è scarsa e i premi salgono del 20 percento

Significative carenze hanno fatto crescere i premi dell’alluminio in Europa. Gli analisti prevedono che daranno anche un forte sostegno ai prezzi.

Nel continente europeo l’abbassamento dei prezzi dell’energia elettrica non ha aiutato il riavvio delle fonderie di alluminio. È vero che i costi teorici di produzione sono più bassi rispetto a mesi orsono, ma ciò vale solo per gli impianti che sono rimasti aperti.

Infatti, chi ha deciso di fermare la produzione non può certo correre dietro all’altalena dei prezzi dell’energia visto che il riavvio di una fonderia è assai costoso. Inoltre, valgono considerazioni strategiche di medio e lungo termine che inducono i produttori di alluminio ad allontanarsi dall’Europa.

Premi del primario a 330 dollari

Proprio il restringimento dell’offerta ha scatenato una corsa alle forniture da metà gennaio, che ha fatto crescere i premi del primario del 20%, attualmente intorno ai 330 dollari a tonnellata.

Secondo Macquarie, gli aumenti dei premi sono destinati a durare. Infatti, oltre ai tagli produttivi delle fonderie europee, l’alluminio russo se ne sta andando nei paesi asiatici. Tutto ciò provocherà un deficit del mercato di 670.000 tonnellate nel corso di quest’anno, cosa che darà un forte supporto ai premi dell’alluminio fisico in Europa.

Deficit di alluminio anche in futuro

Anche Bank of America prevede deficit di metallo in aumento nel futuro. Quest’anno mancherà alluminio per 1,53 milioni di tonnellate e, nel 2024, il deficit si estenderà a 1,93 milioni di tonnellate.

Ma anche in terra cinese l’offerta di alluminio sta soffrendo. Problemi con l’energia idroelettrica hanno interrotto l’offerta nel principale produttore cinese e non è difficile prevedere che quest’anno ci saranno forti carenze di metallo che probabilmente compenseranno la lenta crescita della domanda.

Fino ad oggi, le preoccupazioni di un’offerta limitata non hanno però sostenuto i prezzi dell’alluminio al London Metal Exchange (LME) che sono costantemente peggiorati (-10% da metà gennaio) a causa degli aumenti dei tassi di interesse americani e della debole domanda in Cina.

APPROFONDIMENTO

Alluminio: le previsioni meteo dello Yunnan incideranno sul futuro dell’alluminio

Secondo l’ultima rilevazione mensile dell’International Aluminium Institute (IAI), la produzione mondiale di alluminio primario è cresciuta del 2,0% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 16,9 milioni di tonnellate nei primi tre mesi del 2023.

La Cina, che rappresenta poco meno del 60% della produzione mondiale di metalli primari, ha aumentato la produzione del 3,9% rispetto al primo trimestre del 2022, ma il tasso di crescita è rallentato bruscamente ad appena lo 0,9% a marzo.

Espressa in termini di tassi di produzione annualizzati, la produzione cinese di 39,9 milioni di tonnellate del mese scorso è stata la più bassa dell’ultimo anno e in calo di 1,6 milioni di tonnellate rispetto al record di agosto di 41,5 milioni.

La capacità produttiva nuova e riavviata non riesce a compensare la riduzione della produzione nella provincia dello Yunnan, ricca di risorse idriche, dove alle fonderie, affamate di energia, è stato ordinato di ridurre le attività per far fronte alla grave siccità.

La produzione cinese di alluminio è ora fortemente dipendente dalle condizioni meteorologiche del sud del Paese. Così come il mercato globale dell’alluminio. La provincia dello Yunnan rappresenta circa il 12% della capacità produttiva cinese di alluminio e ha prodotto 4,2 milioni di tonnellate nel 2022.

È stato un polo produttivo in rapida crescita, in quanto gli operatori cinesi hanno abbandonato le province alimentate a carbone per produrre alluminio “green” a basse emissioni di carbonio utilizzando l’energia idroelettrica.

L’energia idroelettrica, tuttavia, richiede precipitazioni e lo Yunnan sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi decenni. La capitale provinciale Kunming, che finora ha ricevuto solo il 10% delle precipitazioni normali, all’inizio della settimana ha emesso un allarme arancione per la siccità, il secondo più grave in un sistema a quattro livelli.

Gli utenti industriali di energia, tra cui le fonderie di alluminio, sono stati istruiti a ridurre le operazioni per bilanciare il sistema energetico. Secondo fonti di mercato, circa due milioni di tonnellate della capacità produttiva della provincia sono ora off-line.

Mentre altre province hanno riavviato la capacità produttiva o addirittura hanno introdotto nuove linee di elettrolisi, l’impatto non è riuscito a compensare le perdite dello Yunnan.

In teoria la situazione si risolleverà con l’avvicinarsi della stagione delle piogge, ma in pratica dipenderà dalla quantità di pioggia che cadrà e dalla disponibilità di energia garantita sufficiente a consentire alle fonderie di impegnarsi nei costi di riattivazione della capacità inattiva.

Nel primo trimestre la produzione di alluminio primario al di fuori della Cina è rimasta piatta rispetto all’anno precedente. Solo due regioni hanno registrato variazioni significative rispetto ai primi tre mesi del 2022.

La produzione dell’America Latina ha registrato un’impennata del 24% grazie all’avvio dello smelter di Alumar in Brasile, riavviato dopo sei anni di manutenzione, e al ritorno alla piena operatività dell’impianto di Aluar in Argentina.

Tuttavia, la regione è un produttore relativamente piccolo e anche con un tasso di crescita stellare ha rappresentato solo il 5% della produzione non cinese nel primo trimestre.

All’estremo opposto si trova l’Europa occidentale, dove la produzione del primo trimestre è diminuita del 10% rispetto all’anno precedente.

I prezzi elevati dell’energia hanno costretto diverse fonderie a chiudere la capacità produttiva nell’ultimo anno e i tassi di produzione annui nella regione sono scesi ai minimi pluriennali di 2,7 milioni di tonnellate.

La produzione sembra aver toccato il fondo, senza nuovi annunci di riduzioni e con il produttore norvegese Hydro che ha negoziato un accordo dell’ultimo minuto per evitare uno sciopero potenzialmente prolungato in due delle sue fonderie.

Il prossimo anno vedrà il ritorno dello smelter di San Ciprian in Spagna, che Alcoa riavvierà dopo due anni di inattività grazie a nuovi accordi di energia rinnovabile. Anche altre aziende potrebbero riattivare la capacità produttiva ridotta, se i prezzi dell’energia elettrica si manterranno su livelli bassi dopo l’impennata dovuta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Tuttavia, la posizione dominante della Cina nel quadro globale dell’alluminio significa che essa detiene la chiave dei futuri modelli di produzione.

La variabile chiave all’interno della Cina è lo Yunnan, che può sfornare una quantità di metallo pari a quella di tutte le fonderie del Nord America e dell’America Latina messe insieme. Sia la catena di approvvigionamento globale che il prezzo dell’alluminio stanno diventando sempre più dipendenti dall’andamento delle precipitazioni nella Cina meridionale.

La stagionalità è una nuova fonte di volatilità per un metallo che in precedenza era definito dalla natura prevedibile del processo continuo di fusione dell’alluminio. Le ambizioni di transizione dell’alluminio verso l’energia green sono accompagnate da una grande avvertenza sulla produzione verde.

LINK UTILI

METALLI RARI: https://www.metallirari.com/alluminio-offerta-scarsa-premi-salgono-20-percento/

COMMODITY EVOLUTION : https://www.commodityevolution.com/2023/04/24/la-produzione-mondiale-di-alluminio-primario-e-cresciuta-del-2/

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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE230424.html

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