Buongiorno,

di seguito condivido con te le ultime notizie dalla borsa LME di Londra relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

Gli ultimi movimenti del listino LME aggiungono incertezza al momento, con gli “industriali” non avere una direzionalità univoca.

La settimana degli “industriali” al LME si è chiusa sotto il segno del nervosismo e dell’incertezza.

I valori riferiti alla scadenza 3mesi espressa in dollari hanno riportato delle situazioni di massimo relativo, sebbene i prezzi ormai operino in intervalli molto ristretti e con l’indice LMEX recuperare solo della metà la flessione accumulata la precedente ottava.

Gli equilibri tra domanda e offerta sono molto precari per tutti i metalli, dove bastano pochi elementi esterni, come il cambio del dollaro rispetto alle principali valute, a determinare degli indirizzi di tendenza, segno che la Borsa londinese risulta al momento in una forte crisi di identità, senza poter fornire segnali certi agli utilizzatori.

Il Rame rispecchia la situazione di nervosismo e incertezza del momento.

Il Rame rispecchia a pieno questa situazione, con il metallo che a partire dalla seconda decade di maggio non è stato più in grado di varcare la soglia degli 8300 USD 3mesi, fattore anche evidenziato nel corso dell’ultima seduta LME della settimana scorsa. La sensazione è che il Rame abbia esaurito la sua forza propulsiva o meglio, che l’attuale riferimento risulta essere un dato eccessivamente alto per gli impieghi diretti di questo metallo.

Zinco al termine della parabola ribassista?

Un occhio di riguardo particolare andrà invece rivolto allo Zinco ed al suo prezzo USD 3mesi, dove sono presenti tutti gli elementi per decretare la fine della sua lunga parabola ribassista. I segnali di questo momento saranno accompagnati da una fase di volatilità rialzista, che non dovrà essere interpretata come una repentina risalita verticale del suo riferimento di Borsa.

Ottone e Zama

La pausa del 2 Giugno porterà in dote sul mercato italiano delle leghe di Rame e Zinco una situazione da prendere letteralmente con “le molle”. L’Ottone non potrà beneficiare di una riduzione del prezzo, sebbene il Rame stia attraversando l’ennesimo momento di incertezza, ma che avrà come effetto compensativo la ripresa del prezzo dello Zinco. La Zama, proprio per la prevista crescita del metallo guida, si avvicina al tanto atteso momento di inversione del prezzo, dopo mesi e mesi di spasmodica attesa.

Segnali non buoni per l’Alluminio

I segnali che giungono dall’Alluminio non sono di certo buoni in termini di prezzo LME. Nelle battute finali della seduta di venerdì 2 Giugno, è emersa una crescita di liquidità “lunga”, dato che lascia presagire un’imminente fase di retrocessione del prezzo USD 3mesi.

Nichel in fase di assestamento

Il Nichel ha saputo reagire molto bene alle sparute azioni speculative sul metallo che si sono evidenziate con un certo rilievo proprio nella seduta conclusiva di maggio. La crescita del valore USD 3mesi del Nichel non sarà certa dirompente e forse neanche immediata, poiché il metallo dovrà nei prossimi giorni subire una breve fase di assestamento dalla connotazione ribassista.

Fase di flessione finita per il Piombo?

La brevissima escursione sotto la soglia dei 2mila dollari da parte del Piombo nella scadenza 3mesi risulta catalogabile tra gli eventi di difficile replicabilità nel breve periodo. La fase di flessione può considerarsi conclusa per il Piombo, anche se la situazione generale dell’intera Borsa LME, preclude eccessi di forti correzioni rialziste.

Stagno ancora in fase di eccesso di liquidità

La guardia dovrà essere mantenuta alta sullo Stagno, l’eccesso di liquidità “lunga” spingerà il prezzo USD 3mesi verso un nuovo momento di massimo relativo, anche se mancano sufficienti elementi per determinare questa fase come l’avvio di una prolungata serie di rialzi.

UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA

Alluminio: scorte disponibili ai minimi, ma il mercato non si scuote!

Il 41% delle scorte LME potrebbe lasciare i magazzini di borsa e l’alluminio disponibile scende ai minimi di 4 mesi.

I prezzi dell’alluminio continuano a oscillare su livelli minimi. Da quando avevano toccato un picco a gennaio di quest’anno sono scesi del 15%, schiacciati dalla debole domanda e dal rallentamento della crescita economica globale. Venerdì 2 giugno, l’alluminio cash al London Metal Exchange (LME) valeva 2.263 dollari per tonnellata.

Tuttavia, la debolezza dei prezzi dell’alluminio contrasta con gli ultimi dati sulle scorte pubblicati dall’LME. Il metallo disponibile nei magazzini di borsa è sceso ai minimi di quattro mesi, mentre grosse quantità di alluminio potrebbero abbandonare i depositi LME.

Il 41% delle scorte potrebbe teoricamente lasciare i magazzini LME

Le scorte totali di alluminio nei magazzini LME si attestano a 579.025 tonnellate. Secondo Reuters, 243.525 tonnellate (il 41% del totale) è stato cancellato come warrant. In altre parole, potrebbe essere fisicamente ritirato dai magazzini e quindi queste quantità non sarebbero più disponibili.

Naturalmente, la cancellazione di warrant indica soltanto l’intenzione di ritirare il metallo dai magazzini LME, ma non è un obbligo, tanto che l’alluminio potrebbe essere lasciato dove si trova e rimesso a warrant (garanzia). Tuttavia, quando vengono cancellate grosse quantità di warrant cresce la preoccupazione sul fronte dell’offerta, perché potrebbe uscire fisicamente metallo dai magazzini LME e far salire i prezzi delle consegne a pronti rispetto alle scadenze più lontane (tecnicamente si dice che si passa in backwardation).

Ma il mercato non sembra preoccupato e i prezzi languono

Tutto questo discorso per dire che, nonostante la cancellazione di una grande quantità di warrant, il mercato non lascia intravedere preoccupazioni immediate visto che i prezzi a pronti sono a sconto rispetto al contratto a 3 mesi. Insomma, i prezzi dell’alluminio continuano nella loro depressione.

Attenzione però alle prossime settimane, perché se le scorte diminuiranno ulteriormente e verranno annullati altri warrant, i prezzi potranno cominciare a ballare.

APPROFONDIMENTO

Idrogeno dai rottami di alluminio con una tecnologia “made in USA”

Sviluppata una nuova tecnologia per produzione di idrogeno dai rottami. Potremo ricaricare lo smartphone con una lattina di alluminio?

I rottami metallici hanno finalmente cominciato a richiamare l’attenzione anche delle tecnologie più innovative, con risultati sorprendenti e rivoluzionari.

Un’azienda statunitense di ricerca e sviluppo, la Found Energy, è riuscita a sviluppare una nuova tecnologia che utilizza l’acqua per ossidare l’alluminio, convertendo l’energia immagazzinata in idrogeno e calore. Ma la cosa davvero interessante è che il processo funziona anche con rifiuti di alluminio contaminati e di bassa qualità.

Lo scarto di una lattina di alluminio per ricaricare l’iPhone

Secondo l’azienda americana, ogni tonnellata di alluminio ha circa 8,6 MWh di energia immagazzinata poiché l’alluminio è uno dei materiali volumetricamente più densi di energia, con una valutazione di 23 MWh/m³.

Una singola lattina di alluminio contiene abbastanza energia per caricare un iPhone 14 più di dieci volte. La fonte di questa energia proviene principalmente dall’elettricità consumata durante il processo di fusione dell’alluminio, tanto che si potrebbe pensare alle fonderie di alluminio come enormi caricabatterie.

Da queste considerazioni è partito il lavoro di Found Energy, che ha creato un catalizzatore in grado di disintegrare lo strato di ossido che si sviluppa sull’alluminio a causa della sua reazione con l’ossigeno. L’alluminio attivato risultante viene quindi miscelato con acqua all’interno di reattori che portano alla generazione di energia. Inoltre, come sottoprodotto si ottiene idrogeno e calore, mentre l’alluminio viene completamente ossidato, ottenendo idrossido di alluminio.

La soluzione per trasportare ovunque energia pulita

Se molte aziende si sono concentrate sulla produzione e sullo stoccaggio di energia, Found Energy si è focalizzata sul problema del trasporto. A differenza dei combustibili fossili, l’energia rinnovabile viene solitamente prodotta in impianti fissi e trasportata attraverso la rete, ma se l’energia serve altrove non esiste al momento nessuna soluzione soddisfacente, a meno della nuova tecnologia di Found Energy che ha tutto il potenziale per trasportare energia pulita (i rottami di alluminio) da un emisfero all’altro senza problemi.

La nuova tecnologia è stata provata su piccola scala ma, entro la fine dell’anno, dovrebbe dare alla luce reattori su una scala di qualche megawatt, aprendo le porte al primo prodotto commerciale.

LINK UTILI

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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE230605.html

METALLI RARI : https://www.metallirari.com/alluminio-scorte-disponibili-minimi-mercato-non-scuote/

METALLI RARI : https://www.metallirari.com/idrogeno-rottami-alluminio-tecnologia-made-usa/

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