Buongiorno,

condivido con te le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

Una fase di Borsa che lentamente sta volgendo al termine. La sensazione è che molti utilizzatori abbiano assistito in maniera troppo passiva ad una situazione che sarà di difficile replicabilità in tempi brevi.

Il concetto di frequenza, associato all’ambito formativo, si sposa molto bene per cercare di comprendere meglio questa fase così particolare nella determinazione dei prezzi degli “industriali” al London Metal Exchange.

Alla pari di uno studente universitario che porterà a compimento il suo corso di laurea più velocemente se eleva il livello di presenze alle lezioni, gli utilizzatori di metalli devono seguire con maggiore proattività le sedute LME.

Non c’è bisogno di particolari algoritmi o elaborazioni di discutibile modernità, lo specifico dello studio delle dinamiche evolutive dei prezzi delle materie prime si attua con la frequenza ed il presidio degli eventi, la combinazione più efficace per non essere sopraffatti dagli stessi.

Il concetto di frequenza, riferito ai prezzi LME, non è quello di vedere sugli schermi degli smartphone o sui monitor, i numeri che “friggono” a volte in modo isterico, ma studiarli preventivamente, perché mai nulla avviene per caso. Una frequenza assidua nell’analisi di certi fenomeni non richiede un elevato numero di ore nella quotidiana organizzazione del proprio lavoro, occorrono alcuni minuti, ma tutti i giorni, per prevenire qualsiasi cambiamento in Borsa.

Nelle ultime due settimane il comparto speculativo-finanziario è ritornato a frequentare il London Metal Exchange in modo importante, puntando ad un’operatività “corta” e producendo un sensibile calo dei prezzi di buona parte del listino.

Un fenomeno non casuale, considerando che per tutta la settimana avrà luogo a Londra l’evento annuale del “LME Week” dove tutti gli operatori legati alla Borsa dei metalli si daranno appuntamento, ufficialmente, per un confronto di idee su prezzi e tendenze degli “industriali”. 

Gli utilizzatori durante la settimana del LME Week non potranno abbassare la guardia, pur consapevoli che molti movimenti di tendenza che avranno luogo nei giorni del “sodalizio” londinese e nei successivi dieci, risulteranno più fuorvianti che di pragmatico indirizzo, per chi i metalli li impiega davvero.

Il listino LME si trova in una fase decisamente interlocutoria, anche alla luce di quello che è avvenuto nel corso della seconda seduta di venerdì 6 Ottobre, con i prezzi orientati alla crescita.

Il Rame ha abbandonato uno dei minimi storici

L’evidenza che il Rame abbia abbandonato uno dei “minimi storici” risulta al momento un’ipotesi plausibile, con il metallo che ha equiparato il piazzamento di soglia a 7900 USD 3mesi, visto l’ultima volta a maggio. La struttura del prezzo del Rame si trova ora in perfetto equilibrio, una ragione di più per enfatizzare lo stato di attesa in questa settimana così particolare.

Lo Zinco si è assestato su un valore di massimo relativo

L’idea fatta da molti sullo Zinco è quella di un valore di massimo relativo ormai raggiunto, sebbene la linea dei 2500 dollari 3mesi non risulta essere un valore che sia oggetto di discordia tra venditori e compratori.

Le leghe, Ottone e Zama

Le quotazioni delle leghe risentiranno delle incertezze correlate ai valori di prossimità di Rame e Zinco, con quest’ultimo risultare determinante nell’assetto di piazzamento del valore della Zama, ai massimi dallo scorso maggio. Le recenti quotazioni dell’Ottone denotano prudenza nelle fissazioni dei prezzi base da parte dei produttori, che non hanno voluto trasmettere a pieno la variabilità al ribasso del Rame e quindi gli eventuali prossimi movimenti di crescita dei prezzi della “lega gialla” dovrebbero riportare una franchigia tra gli 80 ed i 100 euro per tonnellata.

Si affievolisce la spinta ribassista dell’Alluminio

La spinta ribassista torna ad affievolirsi sull’Alluminio, nonostante che il prezzo LME non verrà correlato ad un pronto incremento del riferimento dollari 3mesi.

Invece è ancora in atto la deriva ribassista del Nichel

La deriva ribassista del Nichel è ancora in atto, anche se non deve costituire un elemento di secondaria importanza la prossimità della quotazione LME in un’area di contenimento dalla sua complessa valicabilità.

Piombo pronto a recuperare?

La ripresa dell’attività produttiva in Cina determinerà per numerosi metalli un cambio di passo, sicuramente tra questi ci sarà il Piombo, dato in crescita e pronto a recuperare il terreno perduto negli ultimi otto giorni.

Stagno al bivio

Lo Stagno si troverà ad affrontare l’ennesimo bivio nella direzionalità del riferimento LME. La difficile situazione produttiva in termini di utilizzo di questo metallo lascia intendere che l’indirizzo della quotazione di breve periodo sarà ancora debole, con l’aggravio di una possibile fase di volatilità ribassista, che andrà a comprimere ulteriormente il valore di Borsa dello Stagno.

UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA

Hydro crede nella rapida crescita della domanda di alluminio “verde”.

La multinazionale norvegese dell’alluminio si aspetta un boom della domanda (+20% all’anno) per i suoi prodotti “verdi”.

Secondo Hydro, uno dei maggiori produttori di alluminio al mondo, la domanda di alluminio a basso tenore di carbonio crescerà rapidamente nei prossimi anni. In un’intervista rilasciata a Reuters, il CEO di Hydro ha tracciato queste previsioni per l’alluminio verde, aggiungendo che i clienti statunitensi stanno già iniziando richiedere materiale riciclato.

Come noto, la produzione di alluminio primario necessita di grandi quantità di elettricità ed è ad alta intensità di carbonio. Perciò, i consumatori che desiderano ridurre le proprie emissioni cercano di utilizzare quanto più alluminio riciclato e a basso tenore di carbonio possibile.

Basso contenuto di CO2? Premio più alto…

Quando Hydro parla di alluminio a basso tenore di carbonio fa riferimento all’uso di materiale riciclato o a metallo prodotto nei suoi impianti che usano l’energia idroelettrica. E, come accennato, l’azienda norvegese prevede che la crescita della domanda di alluminio a basso contenuto di carbonio supererà di gran lunga le aspettative.

Nello specifico, i prodotti verdi della Hydro godranno di una domanda che aumenterà in media del 20% all’anno fino al 2030, mentre il mercato dell’alluminio primario dovrebbe crescere solo del 3% all’anno.

Anche se non sono state date indicazioni sul premio che verrà applicato all’alluminio a basso contenuto di carbonio, Hydro ha confermato che più basso sarà il contenuto di CO2 e maggiore sarà il premio.

Ogni tonnellata di alluminio Hydro produce 4 tonnellate di CO2

A livello globale, la produzione di primario emette una quantità di CO2 variabile da paese a paese. In Cina una tonnellata di alluminio arriva ad emettere fino a 20 tonnellate di carbonio, mentre in Europa le emissioni sono inferiori alle 7 tonnellate. Per Hydro il quantitativo di CO2 è ancora più basso: 4 tonnellate di CO2 per ogni tonnellata di alluminio prodotto.

Nel corso dell’ultimo anno, Hydro ha firmato contratti di vendita per il suo alluminio verde ai produttori automobilistici Porsche e Mercedes-Benz.

APPROFONDIMENTO

Citigroup compra 100mila ton di alluminio per rivenderle a termine.

La speculazione che Citi sta effettuando sul mercato dell’alluminio è un’ulteriore dimostrazione che il mercato si trova in eccesso di offerta.

Importanti attori della finanza sono tornati da qualche mese sul mercato dell’alluminio (ma anche su quello dello zinco) per comprare tutto il metallo che gli altri non comprano, come per esempio il metallo russo.

Questo a conferma di quanto sostenuto nell’articolo relativo alle quotazioni di Borsa settimanali dei metalli “industriali”.

Secondo Bloomberg, Citigroup Inc. ha acquistato grandi volumi di alluminio e zinco fisici sul London Metal Exchange (LME). Il fattore trainante è stata l’eccessiva offerta sul mercato che spinge i prezzi spot molto al di sotto rispetto ai contratti a termine (a 3 mesi per esempio), dando modo a chi ha disponibilità di capitali di comprare metallo a buon mercato e poi rivenderlo a termine realizzando facili profitti.

Citi ha comprato più della metà dell’alluminio disponibile

Perciò, Citi ha richiesto la consegna di circa 100.000 tonnellate di alluminio e 40.000 tonnellate di zinco, per un valore di oltre 300 milioni di dollari. Di fatto Citi è diventato un acquirente di ultima istanza per l’alluminio russo che rappresenta attualmente la maggior parte delle scorte LME.

Le operazioni di Citi hanno attirato l’attenzione di tutto il mercato per la rilevanza dei volumi visto che l’alluminio che ha comprato è pari a più della metà del metallo disponibile a pronti all’LME (nel caso dello zinco corrisponde a tutte le scorte disponibili).

Va considerato che la banca statunitense, una delle più grandi del paese, ha un vantaggio competitivo poiché il suo costo di finanziamento in dollari è significativamente inferiore rispetto alla maggior parte delle banche e società rivali.

Aspettando di concludere il lucroso affare, Citi ha affittato magazzini dove custodire il metallo nella città costiera di Kaohsiung, a Taiwan. Sempre secondo Bloomberg, da lì lo spedirà nei magazzini LME in Corea e Singapore.

Le speculazioni di Citi hanno però evitato lo screditamento dell’LME come riferimento per i prezzi del metallo.

Di certo, quello che sta facendo Citi è la prova che il mercato sta andando verso un periodo di eccesso di offerta, tanto che i prezzi spot vengono scambiati con uno sconto molto grande rispetto ai futures (tecnicamente si dice che c’è un contango ampio).

Tuttavia, gli acquisti di alluminio russo di Citi hanno evitato che si verificasse lo scenario peggiore per la borsa dei metalli di Londra. E cioè che si arrivasse ad un accumulo di alluminio russo nei magazzini LME, rifiutato da molti acquirenti, con il conseguente screditamento dei prezzi LME come riferimenti per i mercati di tutto il mondo.

LINK UTILI

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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE231009.html

METALLI RARI : https://www.metallirari.com/hydro-crede-rapida-crescita-domanda-alluminio-verde/

METALLI RARI: https://www.metallirari.com/citigroup-compra-100mila-ton-alluminio-rivenderle-termine/

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