Buongiorno,

condivido con te le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

L’effetto Cina è ancora presente tra gli “industriali”. Una situazione ricca di incognite, dove la prudenza dovrà essere massima per non incorrere in spiacevoli sorprese.

Il listino degli “industriali” ha chiuso la settimana con un saldo positivo, l’indice LMEX ha fissato la crescita del periodo con un incremento di circa lo 0,7%, valore lusinghiero per come si erano messe le cose ad inizio ottava.

L’atteggiamento consigliato è comunque quello della prudenza, questo a prescindere.

La ragione di questa condotta morigerata nelle sedute LME della settimana ha come origine principale lo scemare dell’effetto Cina sui mercati ed in modo particolare sui metalli, in quanto Pechino non ha fatto misteri di voler concentrare i massimi sforzi dell’intervento statale di stimolo sulla crescita del PIL, principalmente sull’acciaio (l’Iron Ore alla Borsa Dalian è cresciuto dell’11,5% nelle ultime due settimane).

Le riprese dei prezzi di Borsa sono state importanti, ma occorre tenere ben presente che tutte le situazioni sono state generate da una sorta di “psicosi collettiva” sostanzialmente effimera, determinata dalla manovra di stimolo cinese.

Rame, massimo relativo ormai prossimo!

Il Rame, come sempre avviene in contesti di precaria stabilità, risulta il fulcro del movimento a “tutto tondo”. Il dato dollari 3mesi poggia su un discreto fattore di equilibrio tra domanda e offerta, anche se all’atto pratico non occorre perdere di vista il consumo effettivo di metallo da parte del comparto manifatturiero che risulta in costante contrazione. La proiezione risulterà ancora in crescita per alcuni giorni, pur essendo prossimo il momento di massimo relativo.

Solidità per il rialzo dello Zinco

Un discorso analogo può essere fatto per lo Zinco, anche se nell’ultima fase di ascesa del prezzo LME il metallo ha fornito una struttura in chiave rialzista relativamente solida.

Le leghe, Ottone e Zama

La definizione dei prezzi delle leghe di Rame e Zinco non potrà prescindere, almeno in questo preciso momento, dalla quotazione del cambio Euro/Dollaro. La prevedibile debolezza del Rame determinerà per l’Ottone un possibile arretramento di tutte le basi di lega, mentre per quanto riguarda la Zama, il valore sostenuto dello Zinco verrà controbilanciato dal nuovo equilibrio venutosi a creare in ambito valutario, generando un effetto stabilità dei semilavorati in pani.

Prezzi “tonici” anche per l’Alluminio

I prezzi resteranno “tonici” anche per quanto riguarda l’Alluminio, con una situazione di Borsa che dà l’evidente sensazione di poter reggere la contrapposizione tra domanda e offerta dimensionata ai livelli attuali.

Meno lineare la situazione del Nichel

Una situazione meno lineare la presenterà il Nichel, almeno alla luce del suo recente passato. L’elemento più chiaro che emerge risulta essere la totale assenza di condizionamenti esterni per il Nichel, leggi comparto speculativo-finanziario, comportando in questo una totale dipendenza della formazione del prezzo sotto l’aspetto della domanda effettiva di metallo fisico, non certo al momento elevata in tonnellaggi complessivi.

Speculazione sul Piombo

La mano degli speculatori risulta evidente nel disegnare i contorni del prezzo USD 3mesi del Piombo, la cui azione è al momento oltre misura. Il contesto generale di Borsa sarà comunque determinante per dare supporto ed un eventuale ulteriore slancio al prezzo del Piombo.

24mila per lo Stagno

L’escursione sotto la linea dei 24mila USD 3mesi ha dato un’improvvisa vitalità allo Stagno, sebbene al momento si è ricollocato nuovamente oltre tale soglia, rappresentando il nuovo fulcro di stabilizzazione del riscontro di Borsa nelle prossime settimane.

UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA

Coils acciaio

Acciaio debole, ma a novembre e dicembre i prezzi cresceranno?

La riduzione della produzione porterà ad un’offerta limitata e i prezzi dei coil laminati a caldo (HRC) dovrebbero risollevarsi negli ultimi due mesi dell’anno.

In Europa i prezzi dell’acciaio (HRC) si sono sgretolati nel corso del mese di ottobre.

Tuttavia, nel resto del mondo l’andamento è stato molto diverso. Per esempio, negli Stati Uniti i prezzi stanno aumentando come conseguenza della riduzione dell’offerta e dell’aumento dei tempi di evasione degli ordini. In India e in Cina, invece, le quotazioni sono sostanzialmente stabili.

Ma tornando al mercato dell’Unione Europea (UE), la sovraccapacità produttiva e le importazioni a basso costo hanno fatto crollare i prezzi dei coils laminati a caldo.

Da fine settembre, i prezzi dell’acciaio laminato sono diminuiti di 50 euro per tonnellata, dopo un agosto e un settembre in cui erano rimasti sostanzialmente stabili.

La domanda in rallentamento spinge i produttori a ridurre la produzione

Sul mercato italiano, gli HRC vengono scambiati tra 590 euro e 610 euro per tonnellata, circa 20 euro al di sotto dei livelli di fine settembre. Inoltre, la storica divergenza tra Europa occidentale e meridionale si è ridotta al minimo.

È sotto agli occhi di tutti il rallentamento della domanda, che ha ridotto le vendite dei centri servizi e dei distributori a livelli minimi. Anche il settore automobilistico europeo, uno dei maggiori consumatori di acciaio laminato, sta riducendo significativamente gli acquisti.

Nel frattempo, alcune aziende siderurgiche tra cui ArcelorMittal, stanno pensando di sospendere parte della produzione (in parte qualcuno lo ha già fatto) per bilanciare domanda e offerta e limitare il calo dei prezzi.

Aumenti di prezzo per novembre e dicembre?

In questi frangenti in cui il mercato si mostra estremamente debole, i produttori siderurgici europei si stanno preparando ad aumenti di prezzo, riducendo allo stesso tempo la produzione.

La speranza è che il mercato vada verso una carenza di offerta che spingerà i prezzi verso l’alto. Considerando anche che le quote di importazione si stanno esaurendo, nel periodo tra novembre e dicembre non rimarranno che i produttori europei come fonte di approvvigionamento per i coil d’acciaio.

Secondo GMK Center, i consumatori europei non potranno ulteriormente evitare gli acquisti, visto che si trovano con basse scorte di magazzino. Perciò, a novembre ci saranno acquisti che sosterranno la crescita dei prezzi.

APPROFONDIMENTO

Rottami alluminio

Carburante dai rottami di alluminio: doppia energia rispetto al diesel

Un nuovo carburante ecologico, prodotto dai rottami di alluminio, immagazzina più energia delle batterie e del diesel.

I rottami di alluminio sono preziosi e una gran parte di essi viene recuperata e riciclata. Tuttavia, ci sono ancora milioni di tonnellate di metallo che finiscono in discarica.

Perciò, una innovativa start-up americana con sede a Boston, la Found Energy, sta lavorando per convertire questo metallo in un combustibile completamente ecologico, grazie ad un processo che utilizza l’alluminio come fonte di energia, rilasciando calore e idrogeno attraverso reazioni chimiche.

Un’alternativa ai combustibili fossili

La mission dell’azienda è di contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico per il nostro pianeta, fornendo un’alternativa ai combustibili fossili. I combustibili hanno in genere una densità energetica maggiore rispetto alle batterie, consentendo di immagazzinare più energia in uno spazio più piccolo.

Ciò rende i combustibili a base di alluminio un’alternativa pulita, potenzialmente interessante per settori come l’aeronautica e il trasporto marittimo. In questi casi, ci sono grandi vantaggi per le ridotte esigenze di spazio.

Per molti risulterà sorprendente sapere che un metro cubo del nuovo carburante sostenibile contiene il doppio dell’energia del volume equivalente del diesel.

Alcuni rottami di alluminio si perdono in discarica

Il nuovo processo della Found Energy produce idrogeno, che può poi essere ossidato per produrre 8,6 MWh per tonnellata di alluminio. Il prodotto di scarto risultante è l’idrossido di alluminio, che ha applicazioni versatili in prodotti farmaceutici, cemento, agenti estinguenti e, naturalmente, può essere usato come materia prima per produrre il metallo.

Le emissioni di gas serra dell’industria dell’alluminio rappresentano circa il 2% delle emissioni globali, la maggior parte delle quali deriva da combustibili fossili utilizzati per fornire elettricità e calore per il processo. Allo stesso tempo, esiste un problema relativo al basso utilizzo di alcuni rottami di alluminio.

Esistono infatti le impurità delle leghe, la contaminazione superficiale e dell’inclusione di materiali sfusi non contenenti alluminio, che provocano lo smaltimento in discarica o l’esportazione di milioni di tonnellate di scarti ogni anno dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo.

La tecnologia di Found Energy può trasformare i rifiuti di bassa qualità in combustibile in loco e il sottoprodotto ottenuto, l’idrossido di alluminio, può alimentare anche le raffinerie di allumina.

LINK UTILI

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METALWEEK: https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE231106.html

METALLI RARI: https://www.metallirari.com/acciaio-debole-novembre-dicembre-prezzi-cresceranno/

METALLI RARI: https://www.metallirari.com/carburante-rottami-alluminio-doppia-energia-rispetto-diesel/

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