Buongiorno,
Condivido con te le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.
I nuovi riposizionamenti rialzisti dei prezzi degli “industriali” non stanno scaldando gli animi degli utilizzatori, sempre alle prese con bassi livelli di ordini clienti.
I prezzi in dollari a 3mesi degli “industriali” hanno ripreso quota e lo hanno fatto in modo generalizzato.
La crescita dell’indice LMEX su base settimanale di oltre quattro punti percentuali è l’aspetto più significativo a testimoniare un momento estremamente positivo per i metalli alla Borsa londinese.
La domanda che molti utilizzatori si stanno ponendo è quella di capire per quanto tempo ancora il listino LME tenderà a crescere e soprattutto, quando sarà terminata questa fase i prezzi subiranno dei repentini storni o si stabilizzeranno in prossimità dei massimi relativi?
Un quesito che al momento non trova una risposta univoca e come solitamente accade in queste situazioni, l’analisi andrà fatta singolarmente per ogni metallo.
Nel corso dell’ultima “cinquina” di sedute è emerso un fattore comune, ovvero la crescita significativa del fenomeno della liquidità in chiave rialzista, con punte in alcuni casi risultare oltre il limite di sostenibilità per un tempo prolungato.
Fase di stabilizzazione per il Rame
Il Rame in questa particolare classifica di merito presenta un profilo che evidenzia più che un’ulteriore evoluzione di crescita del suo valore USD 3mesi, una fase di stabilizzazione nei pressi del riscontro attuale, con più precisione compreso tra i 9300 e i 9200 dollari.
Crescita impetuosa per lo Zinco
La crescita dello Zinco, il 7% negli ultimi otto giorni, andrà invece soppesata con attenzione, anche se l’attuale collocazione di prezzo non è altro che il valore medio riscontrato dal metallo nella seconda metà di agosto.
Un dettaglio da prendere in seria considerazione per lo Zinco è quanto accaduto nel corso di alcune sedute LME della settimana scorsa, con le componenti domanda e offerta che avevano trovato un equilibrio quasi perfetto in prossimità della quotazione 2800 dollari 3mesi.
Le Leghe, Ottone e Zama
Le leghe di Ottone e Zama, soprattutto nell’immediato, non potranno che subire i condizionamenti esterni portati dalle recenti evoluzioni di crescita dei prezzi dei due metalli di riferimento. La “lega gialla” presenterà i maggiori incrementi di valore, quantificabili nella ponderazione delle variazioni di Rame e Zinco, mentre proprio quest’ultimo metallo condizionerà in modo diretto la quotazione della Zama.
Allumino vicino al picco massimo del periodo
L’Alluminio presenterà ancora per qualche seduta un chiaro profilo di crescita della sua quotazione dollari 3mesi, anche se al momento le evidenze di un picco del suo valore LME ci sono tutte, ipotesi supportata da un basso livello della domanda di “fisico” da parte dei suoi utilizzatori diretti.
La quotazione del Nichel considerata troppo elevata per i consumatori
La settimana appena conclusa è stata per il Nichel un’interessante area test per la sostenibilità del suo prezzo di Borsa oltre la soglia dei 16mila dollari 3mesi. Il comparto industriale, vero giudice nell’attribuire la corretta corresponsione del prezzo del Nichel rispetto alle sue esigenze, cercherà di pilotare la quotazione LME al di sotto dei 200 dollari dal massimo relativo registrato negli ultimi otto giorni.
Piombo in crescita come tutto il listino
La ripresa del Piombo è stata più l’effetto diffuso della crescita del listino degli “industriali”, che per il risollevarsi delle quote dei consumi diretti. I dubbi sul mantenimento della crescita del PIL previsto da Pechino e a meno di dieci giorni dall’inizio del lungo periodo di festività in Cina, non depongono a favore di un ulteriore rafforzamento del prezzo del Piombo.
Prospettive interessanti per lo Stagno
Gli sviluppi si prospettano invece interessanti per lo Stagno, anche se nella prima metà di settembre sono emersi dei momenti di discontinuità nella determinazione del suo valore di Borsa, che sulla base dei recenti riscontri forniti dalle chiusure delle singole sedute, si apre la prospettiva del riposizionamento di prezzo oltre i 32mila dollari 3 mesi.
UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA
Crisi dell’acciaio in Cina: sprofonda la produzione siderurgica in agosto
La produzione siderurgica di agosto scende al livello più basso dal 2017, mentre anche la produzione industriale rallenta.
Pessimo mese quello di agosto per tutta la siderurgia mondiale, con la Cina che trascina la corsa del settore verso il basso.
La produzione di acciaio del gigante asiatico in agosto è diminuita di oltre il 10% rispetto all’anno precedente (dati del National Bureau of Statistics), con i prezzi che sono crollati, così come la domanda.
Secondo Bloomberg, si tratta dell’agosto più debole dal 2017, che aggrava il declino complessivo di quest’anno. Infatti, i volumi totali per i primi 8 mesi del 2024 sono stati inferiori del 3,3% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 691,4 milioni di tonnellate.
Una brutta estate per l’edilizia
La più grande azienda produttrice, la cinese China Baowu Steel Group Corp., ha avvertito di condizioni sempre più difficili per il mercato dell’acciaio, mentre le acciaierie cinesi continuano a perdere soldi per ogni tonnellata di acciaio prodotta.
Dopo oltre due decenni di crescita alimentata dalla rapida industrializzazione e urbanizzazione del paese, la domanda di acciaio della Cina sta calando drammaticamente.
Quest’anno, soprattutto quest’estate, il continuo calo dell’attività edilizia ha peggiorato la situazione.
Anche la produzione industriale è deludente
La crescita della produzione industriale cinese ha rallentato ad agosto, raggiungendo il minimo degli ultimi cinque mesi, mentre le vendite al dettaglio e i prezzi delle nuove case si sono ulteriormente indeboliti, rafforzando la necessità di misure di stimolo aggressive per sostenere l’economia e aiutarla a raggiungere il suo obiettivo di crescita annuale.
Sempre secondo i dati pubblicati dal National Bureau of Statistics, la produzione industriale di agosto è aumentata del 4,5% su base annua, rallentando rispetto al ritmo del 5,1% di luglio e segnando la crescita più lenta da marzo.
Le difficoltà dell’economia cinese, dovute al crollo del mercato immobiliare e alla scarsa fiducia dei consumatori, stanno colpendo tutti i mercati delle materie prime, soprattutto quello del petrolio.
La produzione di greggio, un indicatore chiave per misurare la produttività nel più grande mercato di raffinazione del petrolio al mondo, è scesa del 6,2% su base annua, attestandosi a 59,07 milioni di tonnellate in agosto.
L’unico recente aspetto positivo per l’economia della Cina è stato l’export, ma gli analisti non sono certi per quanto tempo continuerà questo trend di crescita delle esportazioni, visto le crescenti tensioni commerciali con alcuni paesi, soprattutto in Occidente.
APPROFONDIMENTO
Mercato dell’Alluminio in Europa: Stabilità o Declino?
Nel panorama del mercato europeo dell’alluminio, la situazione sembra oscillare tra incertezze e stabilità.
Nonostante le attese per un possibile calo dei premi per le billette di alluminio, la settimana fino al 16 settembre ha visto una sorprendente tenuta dei prezzi.
In particolare, l’evento di settore tenutosi ad Atene ha alimentato speculazioni sul declino del mercato, evidenziando come gli acquisti tendano sempre più verso prenotazioni mensili e lasciando aperto il dibattito su ciò che accadrà nell’ultimo trimestre del 2024.
Offerte più Basse in Italia e Spagna: Realtà o Speculazione?
Nel corso dell’ultima settimana, il mercato italiano e spagnolo ha visto l’emergere di offerte significativamente più economiche, con premi riportati sotto i $600/mt DDP. Tuttavia, la maggior parte dei partecipanti al mercato ha respinto l’idea che un simile livello fosse già stato raggiunto.
In effetti, molti produttori secondari continuano a posizionarsi nella fascia alta della gamma di prezzi, giustificando questa rigidità con la necessità di gestire i costi elevati di approvvigionamento del rottame e degli alti premi per lingotti.
È un momento in cui i produttori cercano di proteggere i loro margini, ma si trovano intrappolati tra l’aumento dei costi di produzione e un mercato che esige prezzi più competitivi.
L’Abbondanza di Rottame in Europa: Aspettative in Attesa
In parallelo, altri partecipanti al mercato hanno notato come i volumi di rottame siano abbondanti nei depositi europei, ma i rivenditori, spesso vincolati al prezzo stabilito dalla London Metal Exchange (LME), attendono prezzi più elevati prima di cedere il materiale.
Questo ha creato una sorta di stallo, in cui l’abbondanza di offerta non si traduce automaticamente in una riduzione dei premi, poiché i venditori preferiscono aspettare condizioni di mercato migliori.
Una Lotta per i Premi: La Contrattazione tra Produttori e Consumatori
Uno dei temi centrali emersi durante l’evento di Atene è stato lo squilibrio tra domanda e offerta e la capacità dei produttori di mantenere premi elevati. Mentre alcuni produttori hanno cercato di spingere per premi più alti, diversi consumatori hanno reagito cercando soluzioni più economiche altrove.
“Se i riciclatori devono ridurre i premi, è perché il mercato lo impone,” ha affermato un consumatore. “Posso dirgli: o compro 200 tonnellate o 500 tonnellate, e se vogliono possono ridurre il premio. Altrimenti, compro altrove. “
Un produttore primario ha confermato di aver mantenuto i premi sopra i $600/mt DDP con un cliente in Italia, ma ha anche ammesso che il cliente ha ridotto i volumi.
Questa dinamica di negoziazione ha messo in luce come i produttori siano sotto pressione per ridurre i premi, ma allo stesso tempo resistano, cercando di mantenere la redditività.
L’Influenza della Logistica: Rallentamenti e Premi Spot
Un altro fattore critico è stato il ritardo nelle spedizioni di metallo dal Medio Oriente verso l’Europa, con tempi di transito che hanno raggiunto i 60 giorni. Tuttavia, i clienti non sembrano troppo preoccupati per questi ritardi, poiché la domanda a valle rimane debole.
Prospettive per il Quarto Trimestre: Acquisti Mese per Mese
Un tema ricorrente nell’evento di Atene è stato il cambiamento delle abitudini di acquisto. Sempre più acquirenti sembrano preferire prenotazioni mensili anziché accordi a lungo termine.
Un produttore ha dichiarato: “Ho avuto riduzioni di quantità per il quarto trimestre, e tre o quattro clienti stanno chiedendo di fissare solo per ottobre o novembre. Si sta tornando agli acquisti mensili.”
Alcuni venditori hanno anche espresso preoccupazione per la possibilità di una tendenza al ribasso dei premi nelle prossime settimane, con volumi per novembre e dicembre ancora incerti.
“I compratori hanno il potere di negoziazione,” ha affermato un venditore, indicando che i produttori potrebbero essere costretti a cedere sul prezzo se la domanda non dovesse migliorare.
Conclusioni: Stabilità Fragile o Declino Imminente?
Il mercato dell’alluminio in Europa, dunque, rimane su un crinale sottile.
Da un lato, l’abbondanza di rottame e la debolezza della domanda suggeriscono un possibile calo dei premi.
Dall’altro, la rigidità dei produttori e i problemi logistici nel far arrivare metallo dall’esterno dell’Europa mantengono i prezzi stabili, almeno per il momento.
Con l’avvicinarsi del quarto trimestre, rimane da vedere se la domanda riuscirà a sostenere i premi attuali o se i produttori saranno costretti a cedere terreno.
Di certo, l’equilibrio tra domanda e offerta e la capacità di negoziazione dei consumatori saranno fattori chiave nei prossimi mesi.
LINK UTILI
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METALWEEK: https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE240916.html
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COMMODITY EVOLUTION: https://www.commodityevolution.com/2024/09/17/mercato-europeo-dellalluminio-tra-incertezze-e-stabilita/
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