Buongiorno,

Condivido con te le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

Le comuni tendenze di tutti gli “industriali” verso il basso stanno giungendo a termine, è quindi prevedibile una nuova fase di prezzi in ripresa, senza acuti particolari nel loro insieme.

Il punto di vista prospettico, in ambito prezzi dei metalli industriali, sembrerebbe quello di osservare un grattacielo dal suo marciapiede, dove si percepisce l’elevazione dell’edificio, a volte spaventosa, ma è pressoché impossibile vederne la sua sommità.

Un’esemplificazione che rappresenta in sintesi lo stato attuale del listino LME in quest’ultimo scorcio di anno.

La certezza di vedere i prezzi degli “industriali” prendere una deriva marcatamente rialzista risulta di difficilmente pronosticabile, differente è la percezione, visti gli ultimissimi movimenti di Borsa su tutti i metalli, che la parabola dei valori volti al ribasso possa definirsi conclusa o in procinto di tale epilogo.

Un’affermazione decisamente fuori dal coro, ma che trova il suo fondamento in alcuni elementi di struttura dei prezzi USD 3mesi che nelle fasi altalenanti degli ultimi mesi hanno intercettato dei nuovi livelli di soglia, quelli attuali, difficilmente valicabili verso il basso in un futuro prossimo e soprattutto in maniera continuativa.

Forti oscillazioni per il Rame da settembre ad oggi!

Il Rame, nell’ultimo periodo e in particolare dalla fine di settembre ha espresso molto bene la situazione, con il prezzo LME presentare forti oscillazioni, ma evidenziando anche i margini operativi del suo valore dollari tre mesi, compresi tra il massimo relativo nella prima settimana di ottobre, ai minimi fatti segnare nelle sedute centrali della scorsa ottava.

Una forchetta di valore decisamente ampia, di circa il 5%, dove il “metallo rosso” spazierà nelle prossime settimane, con un orientamento che comunque tenderà verso la crescita.

Trepidazione per gli utilizzatori dello Zinco

Gli utilizzatori, che hanno un coinvolgimento più o meno diretto rispetto allo Zinco, stanno guardando con molta trepidazione l’andamento di questo metallo in Borsa, che sta mostrando un atteggiamento non certo remissivo in termini di prezzo dollari 3mesi.

La forza della spinta rialzista è supportata da un sostanziale equilibrio delle componenti domanda e offerta, questo a dimostrazione che il prezzo LME dello Zinco difficilmente tenderà a contrarsi.

Le Leghe, Ottone e Zama

Una fase di prezzi in crescita interesserà quindi le leghe con basi Rame e Zinco, dove per l’Ottone la sommatoria degli elementi di composizione determinerà un’importante revisione rialzista dei riferimenti di mercato, mentre per la Zama il cambio di passo del principale metallo di riferimento metterà la parola fine ai modesti ridimensionamenti di prezzo visti negli ultimi dieci giorni.

Ripresa della fase progressiva per l’Alluminio

La ripresa della fase progressiva del prezzo 3mesi in dollari dell’Alluminio ha ritrovato slancio nella seconda parte della settimana scorsa, con l’obiettivo di soglia a 2700 USD sempre più alla sua portata.

Vento di crescita anche per il Nichel

Il vento della crescita soffierà anche nei paraggi del Nichel, facendo diventare nuovamente attuale l’aggancio alla linea dei 18mila dollari, abbandonata troppo frettolosamente all’inizio del mese.

Qualche esitazione per le quotazioni del Piombo

Le esitazioni cinesi stanno condizionando l’evoluzione del prezzo LME del Piombo, ma il riposizionamento del valore in dollari oltre quota 2mila non dovrebbe rappresentare un problema durante le sedute di questa settimana.

Fase speculativa ribassista per lo Stagno

Nel corso degli ultimi dieci giorni lo Stagno non ha certo brillato in termini di tenuta del prezzo 3mesi nell’area di massimo relativo, anzi ha dovuto fare i conti con un valore di Borsa che in certi frangenti è sceso anche sotto la soglia dei 32mila dollari 3mesi, conseguenza di una veloce azione speculativa di carattere ribassista, ma in via di conclusione.

Miniera di bauxite

Lo stop all’export di bauxite dalla Guinea infiamma i prezzi dell’alluminio.

Cosa ha provocato gli ultimi rialzi dei prezzi dell’alluminio? Problemi alle forniture di bauxite dalla Guinea, con il conseguente rincaro anche dell’allumina.

La scorsa settimana si è chiusa con un balzo dei prezzi dell’alluminio di oltre il 2% sul London Metal Exchange (LME).

La causa è stato l’annuncio di Emirates Global Aluminium (EGA) che ha deciso la sospensione delle esportazioni di bauxite dalla sua sussidiaria Guinea Alumina Corporation (GAC) a seguito di nuove regole doganali.

La bauxite è il minerale che viene utilizzato per produrre alluminia, l’ingrediente principale dell’alluminio.

Un anno difficile per le forniture di bauxite e allumina

Secondo Reuters, EGA sta lavorando per risolvere rapidamente il problema ma, nel frattempo, i prezzi dell’alluminio sono saliti fino al 2,7%, raggiungendo i 2.655 dollari a tonnellata, mentre i future sull’allumina a Shanghai sono aumentati del 4,2% a 644 dollari per tonnellata, il livello più alto da quando sono stati creati questi contratti (giugno 2023).

Quest’anno è stato molto difficile per la catena di approvvigionamento dell’alluminio e questa sospensione dell’export di bauxite dalla Guinea si aggiunge alla chiusura della raffineria di Kwinana da parte di Alcoa in Australia e alla dichiarazione di forza maggiore da parte di Rio Tinto presso le sue raffinerie australiane del Queensland, a causa della carenza di gas.

Anche la Cina ha dovuto affrontare problemi di restrizioni nelle forniture di allumina a causa della carenza di bauxite.

I produttori di allumina cercano di capitalizzare i prezzi elevati

Le ristrettezze del mercato hanno convinto i produttori cinesi di allumina ad aumentare la produzione per capitalizzare i prezzi elevati, con 6,4 milioni di tonnellate di nuova capacità prevista nel 2024.

Probabilmente, queste nuove forniture aggiuntive potrebbe moderare il rialzo dei prezzi. Secondo Wood Mackenzie, i prezzi dell’allumina in Cina sono sostenuti nel breve termine dalla carenza di fornitura interna di bauxite, dall’alto prezzo della bauxite importata e dalla forte domanda.

Come ha ben evidenziato anche Trafigura Group, tutte queste restrizioni alle forniture e i conseguenti aumenti di prezzo stanno mettendo sotto pressione le fonderie di alluminio.

Nuovi trend e aspettative sul mercato dell’alluminio

In Cina qualcosa sta cambiando e qualcuno comincia a pensare che anche il mercato immobiliare cinese sia pronto alla rimonta.

I terremoti sui mercati dei metalli hanno sempre l’epicentro in Cina.

Anche l’ultima grande scossa, risalente a fine settembre, ha sorpreso molti operatori e ha contagiato di ottimismo tutti i traders cinesi di metalli.

L’ultimo pacchetto di stimoli per aiutare l’economia cinese, il più grande cambiamento politico che abbiamo visto negli ultimi anni, mostra che Xi Jinping vuole decisamente una crescita economica.

Qualcosa sta cambiando sul mercato cinese?

I prezzi del minerale di ferro sono aumentati di oltre il 20% e il sentiment dei consumatori si sta risollevando, con un effetto rialzista su un po’ tutti i metalli industriali.

È vero che ci sono ancora preoccupazioni, come l’eccesso di offerta di rame e alluminio e l’inizio del Capodanno cinese che sta penalizzando la domanda, ma c’è la sensazione che in Cina qualcosa di importante stia cambiando.

Il tanto chiacchierato settore immobiliare, caduto in una crisi profonda, potrebbe aver cominciato a risollevarsi grazie ad un ritorno di acquisti di case.

La trasformazione strutturale delle supply chain

Mentre sostenibilità, decarbonizzazione e geopolitica stanno trasformando il futuro delle supply chain, tra tutti i metalli industriali è l’alluminio che sta risentendo maggiormente di tutte le incognite che contraddistinguono il mercato in questi mesi.

L’aumento dei prezzi dovuto alle politiche climatiche e alle misure protezionistiche ha avuto un impatto negativo negli scorsi anni.

L’alluminio è diventato cruciale per il mercato dei veicoli elettrici (EV) visto che questi ultimi utilizzano molto più alluminio delle auto tradizionali.

Tuttavia, con le scorte di alluminio cinesi che si avvicinano alla saturazione e la produzione di EV in rallentamento, quest’anno le tensioni sul fronte dell’offerta si sono allentate.

Rottami e alluminio riciclato: un must nei prossimi anni

Nel frattempo, il passaggio all’uso di alluminio riciclato procede, anche se a ritmi non così rapidi come qualcuno si aspettava.

Se, e quando, l’alluminio riciclato guadagnerà quote significative di mercato, potremmo assistere ad un abbassamento dei prezzi per chi acquista alluminio nuovo, ammesso che si riescano a trovate tutti i rottami che servono a produrlo.

Quello a cui stiamo assistendo è una spinta reale verso la sostenibilità, ma tutto ciò ha un prezzo.

I governi stanno investendo miliardi dei contribuenti in questi sforzi, mentre cresce il protezionismo e l’alluminio riciclato sta diventando sempre più importante.

Con la Commissione Europea intenzionata ad espandere il CBAM ai prodotti downstream, la domanda di metalli riciclati in Europa crescerà ulteriormente, rendendoli una necessità assoluta per rimanere competitivi e rispettare le normative.

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METALLI RARI: https://www.metallirari.com/nuovi-trend-aspettative-mercato-alluminio/

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