Buongiorno,

Condivido con te le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

La discesa dei prezzi degli “industriali” avvenuta a partire dalla seconda parte della settimana scorsa presenterà in questa degli elementi di analisi interessanti e importanti da metallo a metallo.

Un salto all’indietro di quasi due mesi, questo è quello che è riuscito a fare il listino degli “industriali” in poco meno di una settimana.

Il dato incontrovertibile è fornito dall’indice LMEX, che ricolloca l’insieme dei prezzi dei metalli quotati a Londra con la scadenza 3mesi e in dollari, al livello visto verso la metà di aprile, con gli utilizzatori di queste materie prime, successivamente declinate in un’infinità di leghe, risultare i più esposti alle fluttuazioni dei valori di Borsa.

La causa di questo elevato grado d’instabilità delle quotazioni degli “industriali” è da ricercarsi nella sempre più alta frequenza di movimenti speculativi scostanti e irrazionali sul comparto, dove alla base non esiste alcuna parvenza di analisi a livello tecnologico e industriale, ma un dannoso eccesso di supponente autoreferenzialità di molti analisti finanziari.

Un terreno molto instabile è stato anche quello valutario, con interventi poco mirati al coordinamento tra le principali Banche Centrali, Federal Reserve e BCE su tutte.

La diminuzione dello 0,25% praticata sui tassi da parte dell’Istituto europeo provocherà una serie di turbolenze importanti nel contesto valutario, con l’euro che nella sola giornata di venerdì 7 giugno ha ceduto rispetto al dollaro ben 0,8 punti percentuali.

I prezzi dei metalli sono stati quindi inghiottiti in un vortice ampio e profondo e i cui effetti potranno essere valutati solo in prossimità della prima parte di questa ottava.

Crollo del Rame

La flessione su base settimanale del valore dollari 3mesi del prezzo del Rame parla da sé.

La discesa dell’8,7% in sole cinque sedute di Borsa è un dato che non solo deve fare riflettere sul posizionamento avuto dal metallo alla fine della scorsa ottava, ma quale sarà lo spazio in termini ribassisti che il Rame vorrà ancora ritagliarsi nei prossimi giorni.

Zinco al “fine corsa”?

Una situazione di Borsa più nitida la potrebbe fornire lo Zinco, che già nella prima parte di settimana sarà nelle condizioni di individuare il suo “fine corsa” in termini di quotazione dollari 3mesi e che comunque si ricollocherà ai livelli visti sporadicamente nella prima decade di aprile, ovvero sotto la linea dei 2800 USD.

Le Leghe, Ottone e Zama

I conti sulla definizione dei prezzi di Ottone e Zama, viste le quotazioni attuali e soprattutto previste per Rame e Zinco, non avranno bisogno di elaborazioni raffinate per collocarli ai minimi delle ultime quattro settimane lavorative e quindi, calendario alla mano, a quelli visti nella prima decade di maggio. 

L’Alluminio continuerà a flettere?

L’Alluminio continuerà a flettere, mettendosi alle spalle anche la soglia dei 2.600 dollari 3mesi, un dato importante se consideriamo che solo otto giorni fa questo metallo si collocava a ridosso di quota 2.700. L’attenzione rivolta alle dinamiche di quotazione dell’Alluminio dovrà essere massima anche in considerazione dei risicati spazi che riuscirà ancora a ritagliarsi come ulteriori riduzioni del suo prezzo LME.

Continua instabilità del Nichel

Le scorribande del Nichel non sono più una novità da molto tempo e questa sua instabilità di prezzo risulta per l’ampia sfera di utilizzatori di questo metallo, tra diretti e indiretti, un fattore con cui è occorso e occorrerà convivere ancora per un lungo tempo.

Il contesto di Borsa sarà molto simile a quello descritto per l’Alluminio, con una “soglia di battuta” che dovrebbe risultare abbastanza certa intorno ai 17.900 dollari 3mesi e assumendo così l’attribuzione di minimo relativo del periodo.

Anche il Piombo verso il basso

Il Piombo abbandonerà la linea dei 2200 USD 3mesi e lo farà verso il basso, andando ad esplorare un territorio che lo vedeva assente dalla terza settimana di aprile.

Minimo relativo anche per lo Stagno

I fattori convenienza e opportunità non mancheranno neanche questa settimana parlando dello Stagno, con la sua attuale collocazione di Borsa rispondere a pieno ai due presupposti appena ricordati e quindi il livello della quotazione LME che toccherà nelle prossime sedute non potrà che essere un suo ennesimo interessante momento di minimo relativo.

Rottami di alluminio

Ci sarà un’ondata di alluminio secondario e rottami sul mercato globale

Il mercato dell’alluminio è destinato vedere un aumento dei volumi di rottami che verranno impiegati nella produzione di secondario.

Siamo alla vigilia di un’ondata di rottami e alluminio secondario che colpirà i mercati come conseguenza diretta degli sforzi di decarbonizzazione in atto nel settore.

Secondo Harbour Aluminium, società di consulenza americana, nel corso dei prossimi 5 anni vedremo una crescita della capacità produttiva annua di alluminio ricavato da rottami di 22 milioni di tonnellate.

La sola Cina contribuirà a questo incremento di capacità per circa 15 milioni di tonnellate. Come emerso durante una delle più importanti conferenze del settore (HARBOR’s Aluminum Outlook Summit), i rottami sono da considerare come il nuovo minerale di alluminio.

I margini dei primaristi sono in sofferenza

Mentre negli ultimi anni le fonderie di alluminio primario hanno dovuto subire riduzioni della redditività a causa dell’aumento del costo dell’energia e delle materie prime, sempre sotto la pressione di dover ridurre le emissioni, l’aumento dei prezzi dell’alluminio (+11% quest’anno) hanno incentivato i commercianti di rottame a cercare nuove fonti di scarti.

Come riportato da Bloomberg, in Cina le autorità governative hanno imposto un limite alla capacità totale di produzione di alluminio del paese e molti analisti si aspettano che i prezzi globali aumentino drasticamente quando la produzione raggiungerà tale limite.

Tuttavia, l’aumento della produzione di secondario potrebbe contribuire a colmare il divario, anche se non sarà per nulla semplice trovare i volumi di rottami sufficienti per alimentare gli impianti man mano che si espandono.

Tra primario e secondario ci sarà un surplus di metallo

Harbour Aluminium prevede che l’aumento netto della produzione secondaria in Cina fino al 2026 sarà di circa 6,3 milioni di tonnellate.

Negli Stati Uniti, l’alluminio riciclato costituirà i due terzi dell’offerta di metallo entro il 2026, rispetto al 45% nel 2015.

D’altronde, i principali attori del settore hanno investito molto nel mercato dei rottami nell’ultimo anno, non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa.

Secondo Harbour Aluminium, questa nuova epoca per i mercati globali dell’alluminio porterà però ad un surplus di metallo che, insieme agli alti tassi di interesse, impedirà ai prezzi sul London Metal Exchange (LME) di poter crescere.

Arrivano dalla Cina le nuove leghe di alluminio resistenti al calore

Nuove leghe di alluminio resistenti al calore sviluppate dall’Università di Tianjin promettono di rivoluzionare l’ingegneria aerospaziale.

Si sta aprendo la strada all’uso di leghe di alluminio in ambienti ad alta temperatura.

Tra le altre cose, ciò significa che le nuove leghe potranno potenzialmente competere con alcune leghe di titanio, offrendo allo stesso tempo un peso significativamente inferiore.

Sono stati gli scienziati cinesi a pubblicare i risultati sullo sviluppo di una tecnica per migliorare significativamente la resistenza al calore delle leghe di alluminio. Si tratta di una svolta importante per il settore aerospaziale e dei trasporti che, fino ad oggi, utilizzavano l’alluminio ma con significativi limiti.

Nanoparticelle iniettate in leghe d’alluminio ordinarie

Secondo il South China Morning Post, il team di scienziati dell’Università di Tianjin ha messo a punto una nuova tecnica iniettando nanoparticelle in leghe di alluminio di uso quotidiano.

In tal modo, hanno ottenuto una lega di alluminio rinforzata, in grado di funzionare bene anche a temperature molto elevate, superando di gran lunga tutte le aspettative.

Come ben noto a chi si occupa di metallurgia, le leghe di alluminio sono apprezzate per la loro bassa densità, l’elevata resistenza specifica e la resistenza alla corrosione. Tuttavia, fino ad oggi, le leghe di alluminio hanno dimostrato una resistenza al calore limitata, operando tipicamente intorno ai 350 gradi Celsius.

Oltre i 400 gradi Celsius, le loro proprietà meccaniche si degradano rapidamente, limitandone drasticamente l’impiego nella progettazione aerospaziale dove aeroplani, razzi e veicoli spaziali devono resistere ad un enorme attrito atmosferico e ad altissime temperature.

Nuove leghe che promettono di essere facili da produrre

Ma la nuova lega cinese promette di cambiare questi paradigmi. Inoltre, secondo gli scienziati, sarà facile da produrre su larga scala.

Anche la NASA americana si era cimentata con una tecnica simile per realizzare la lega GRX-810, a base di nichel e in grado di resistere a temperature fino a 1.093 gradi Celsius.

Questo tipo di leghe sono conosciute come leghe rinforzate con dispersione di ossido (ODS), cioè, costituite da una matrice metallica con piccole particelle di ossido.

Tuttavia, le ODS funzionavano soltanto con metalli come ferro, molibdeno, nichel e tungsteno, mentre quelle con alluminio, magnesio, titanio e zirconio non hanno conquistato mercato a causa della loro elevata reattività con l’ossigeno.

Per superare questo problema, i ricercatori cinesi hanno preparato particelle di ossido di magnesio da 5 nanometri e hanno utilizzato la metallurgia delle polveri per distribuire queste particelle all’interno della matrice di alluminio, ottenendo così un volume dell’8%.

Uno sviluppo che, come detto, apre la strada all’uso delle leghe di alluminio in ambienti ad alta temperatura, consentendo di utilizzarle al posto di alcune leghe di titanio che hanno un peso maggiore.

I risultati dello studio completo del team di scienziati dell’Università di Tianjin sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “Nature Materials”.

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