Buongiorno,

la scorsa settimana abbiamo visto come la Borsa metalli avesse perso una buona percentuale del suo valore in una rapida discesa delle quotazioni. Questa settimana, vorrei portare la vostra attenzione al tentativo di “rimbalzo” o di assestamento in corso.

◾ L’acuirsi della flessione dei prezzi, in modo particolare di Rame e Nichel, non poteva che “girarsi” in un inizio di correzione al rialzo delle rispettive quotazioni USD 3mesi, così come quelle degli altri metalli del listino LME.

◾ La Borsa LME ha mutato la sua fisionomia in meno di dieci giorni. Alle eccessive diminuzioni delle quotazioni degli “industriali” durante l’ottava centrale del mese in corso, che portò l’indice LMEX ai minimi del 2022, con oltre il 22% di perdita rispetto all’inizio dell’anno ed il 16% in raffronto ai dodici mesi precedenti, la settimana che si è conclusa lo scorso venerdì, ha fatto ricomparire qualche accenno di sorriso.

Listino a due facce

◾ E’ comunque un listino diviso a metà, con Rame e Alluminio a mostrare segnali di consolidamento e gli altri “industriali” non ancora pronti a determinare tali linee di valori.

◾ L’effetto ripresa dei prezzi, nella prima fase, va sempre interpretata con la massima cautela, tanto che gli indicatori che rilevano le variazioni dei prezzi al termine di ogni seduta, registravano un eccesso di denaro su tutto il listino, con la sola eccezione dell’Alluminio.

Barre di Rame

◾ La stabilizzazione del rapporto della quota di denaro per ciascun metallo, ha dato dei segnali molto confortanti per il listino, a cominciare proprio dal Rame. Il “metallo rosso” ha finalmente fornito il segnale che tutti gli operatori si attendevano, ovvero quello della determinazione di una linearità di tendenza, che difficilmente, a breve, sarà inferiore al dato USD 3mesi rilevato sul finale di seduta di Venerdì 22 Luglio.

Ottica rialzista per l’alluminio ?

◾ L’Alluminio, come detto in precedenza, aveva dato evidenze di tenuta dell’attuale quotazione già verso la metà dell’ottava, con prospettive di consolidamento in ottica rialzista dell’attuale quotazione LME espressa in Dollari.

Troppa volatilità per lo Zinco.

◾ Un momento di attenzione particolare andrà riservato per lo Zinco, non ancora pronto al 100% ad agganciare la fase rialzista degli altri metalli finora citati. La fase di eccesso di denaro per questo metallo è stata letta da molti utilizzatori come l’avvio di un momento prolungato di diminuzione, a ben vedere questo frangente non impiegherà molto tempo per essere smaltito, ma non occorrerà dimenticare, proprio in ragione di tali eventi, che lo Zinco sarà interessato da un segmento di volatilità ribassista.

Azioni di ridimensionamento per gli altri metalli.

◾ La seconda parte del listino LME presenta invece in modo rilevante quei dubbi legati alla permanenza di un eccesso di denaro, rendendo le quotazioni USD 3mesi di Nichel, Piombo e Stagno, ancora potenzialmente soggette a delle azioni di ridimensionamento.

◾ Il Nichel sarà quindi destinato a non dare prosecuzione all’incremento del prezzo che negli ultimi otto giorni lo ha visto crescere nella quotazione in Dollari di oltre l’11%.

◾ Una situazione analoga per Piombo e Stagno, sebbene si presenteranno due differenziazioni di tendenza, con il primo verso una resistenza più marcata all’avvio della fase ribassista ed il secondo mantenere una linea di prezzo più stabile nel breve periodo.

UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA

🔸 Quanto scritto sopra riguarda le quotazioni ufficiali di Borsa, mentre nubi sempre più cupe si addensano all’orizzonte per quel che riguarda il mondo produttivo.

🔸 La paura della recessione è ora il tema dominante nei metalli industriali, poiché l’aumento dei prezzi dell’energia si traduce in un rallentamento della produzione.

🔸 L’elevato prezzo dell’energia rappresenta un problema particolare per gli operatori dell’alluminio, data la natura ad alta intensità energetica del processo di fusione. La conseguente compressione dei margini sta già mettendo a dura prova la produzione.

FUSIONE EUROPEA

🔸 Le più colpite finora sono state le fonderie europee.

🔸 Alcoa ha sospeso il suo impianto spagnolo da 228.000 tonnellate all’anno e altri stanno flettendo i run-rate mentre navigano a prezzi dell’energia super elevati.

🔸 Anche la fonderia più piccola di Podgorica del Montenegro è stata chiusa con altri operatori dell’Europa orientale come il gruppo rumeno Alro (ALR. BX) e la capacità al minimo di Slovalco in Slovacchia.

🔸 Il gruppo rumeno Alro, che ha una capacità inutilizzata di 132.500 tonnellate di alluminio primario, sta ora chiudendo il suo impianto di allumina anche a causa dell’impennata dei costi energetici.

🔸 Alcoa sta riducendo la produzione nella sua raffineria di San Cipriano in Spagna per lo stesso motivo. I costi del gas naturale sono aumentati da circa $ 45 per tonnellata di allumina prodotta all’inizio del 2021 a oltre $ 215 nel secondo trimestre del 2022, ha detto la società.

IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE

🔸 Non è certo una novità che sia l’energia a determinare la buona o cattiva sorte di chi produce alluminio.

🔸 Il punto centrale è la spinta globale verso l’energia rinnovabile, che richiede enormi cambiamenti nella struttura e nell’efficienza della rete. 

🔸 L’energia a basso prezzo in Europa sarà una chimera per lungo tempo e le conseguenze saranno pesanti per tutto il sistema produttivo del continente, alluminio in primis.

LINK UTILI PER APPROFONDIRE

REUTERS : https://lnkd.in/eJa3_Hd9

METALLI RARI : https://buff.ly/3OzGwOW

BENOIT VERRAULT / da ROMANIA – INSIDER.COM  : https://lnkd.in/e6A4QAXT

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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE220725.html