Buongiorno,

Condivido con te le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

La fase rialzista dei prezzi LME di molti “industriali” si sta esaurendo nonostante la situazione di debolezza del dollaro rispetto all’Euro sia ancora in corso.

La mossa della Federal Reserve di raddoppiare l’ampiezza della riduzione del costo del denaro negli Stati Uniti, fissando la variazione a meno 0,50%, anziché il previsto quarto di punto, ha generato una serie di rimodulazioni rialziste dei prezzi degli “industriali”.

Il listino LME negli ultimi otto giorni è cresciuto dell’1,25% secondo quanto evidenziato dall’indice LMEX.

Una crescita dei valori dei metalli importante, ma che risulta in parte mitigata dall’indebolimento del dollaro rispetto all’euro, capace di recuperare sulla valuta USA un terzo di punto su base settimanale.

La lista degli osservati speciali tra gli “industriali” coprirà l’intera ampiezza del listino LME, a cominciare dal Rame.

Rame al termine della fase propulsiva del periodo?

Il metallo guida della Borsa londinese, nel corso della seduta conclusiva dell’ultima “cinquina” settimanale, ha dato evidenti segnali di mancanza di un’ulteriore fase propulsiva del suo riferimento 3mesi e i possibili momenti rialzisti che potrebbero verificarsi sul Rame, soprattutto in avvio di ottava, non dovranno essere letti come segnali di un ulteriore suo rafforzamento.

Fase analoga per lo Zinco

Un’analoga considerazione andrà fatta per lo Zinco, che subirà una caduta importante del suo riferimento di Borsa in dollari, anche in funzione del manifestarsi di un vivace momento di volatilità ribassista che accelererà la velocità di abbandono dalla collocazione di massimo relativo evidenziata nei giorni scorsi.

Le Leghe, Ottone e Zama

Le leghe di Ottone e Zama subiranno inevitabilmente le tracce dei loro metalli di riferimento, con la prima registrare variazioni più marcate delle revisioni delle “basi” in termini ribassisti, mentre la seconda avrà un percorso di regressione dei prezzi con una cadenza meno incisiva.

Alluminio abbandona i 2500 dollari?

L’Alluminio si riporterà verso i valori visti nell’imminenza del dopo ferie, che con buona probabilità rappresenterà anche il definitivo abbandono dei riferimenti 3mesi sopra i 2500 dollari.

Nichel che segue le orme degli altri metalli

Il Nichel è pronto a seguire le orme dei metalli a più alta densità di scambi in Borsa, anche se prima di intraprendere la via dei ribassi non farà mancare un’azione diversiva e rialzista che non dovrà spingere gli utilizzatori a seguirla.

Ridimensionamento anche per il Piombo

L’ultima settimana di settembre sarà anche il periodo della vigilia del lungo periodo di vacanza in Cina per la Golden Week, con il Piombo che darà evidenti segnali di ridimensionamento del prezzo USD 3mesi, fenomeno che si protrarrà fino alla fine degli eventi festivi cinesi dei primi sette giorni di ottobre.

Unica eccezione ai ribassi diffusi per lo Stagno

Lo Stagno godrà di quella zona di autonomia che si è ritagliato negli ultimi anni e questo a significare che i riferimenti del metallo al LME tenderanno a rinforzarsi con una crescita che gli permetterà di confermare la collocazione del prezzo nell’area dei 32mila dollari 3mesi.

Sta per nascere un gigante dell’alluminio in Medio Oriente: Maaden entra in Alba

La saudita Maaden diventerà il secondo maggiore azionista di Alba. L’operazione creerà uno dei più grandi produttori di alluminio del mondo.

Novità importante in Medio Oriente per il mondo dell’alluminio, con impatti potenziali su tutto il mercato globale.

Saudi Arabian Mining Company (Maaden) acquisirà una quota del 20,62% di Saudi Basic Industries Corporation (Sabic) in Aluminium Bahrain (Alba), la quale possiede una delle più grandi fonderie di alluminio al mondo.

Il risultato sarà uno dei maggiori produttori di alluminio a livello globale, con una capacità produttiva combinata di 2,4 milioni di tonnellate all’anno.

La saudita Maaden punta a crescere di 10 volte entro il 2040

Il colosso statale minerario Maaden, quotato in Arabia Saudita, punta a crescere di dieci volte entro il 2040, grazie soprattutto al contributo del suo settore dell’alluminio.

Come riporta Arabian Gulf Business Insight, Maaden diventerà il secondo maggiore azionista di Alba e si assicurerà due posti nel consiglio di amministrazione della società.

La partnership creerà un’entità globale più grande, integrata verticalmente e con sinergie significative.

Il nuovo colosso mediorientale dell’alluminio si troverà con una presenza rafforzata in 50 paesi del mondo, migliori prestazioni ESG (Environmental, Social and Governance), maggiore sicurezza energetica grazie a fonti energetiche diversificate e con un aumento del 30% della sua capacità produttiva.

Un valore per gli azionisti di 1,5 miliardi di dollari

Secondo gli analisti, l’operazione creerà un valore per gli azionisti di 1,5 miliardi di dollari e aumenterà il vantaggio competitivo di Maaden su scala globale.

Dal punto di vista di Alba la vendita delle quote genererà una cifra compresa tra 960 milioni di dollari e 1,07 miliardi di dollari, che verranno utilizzati per rafforzare la sua crescita nel settore chimico.

L’intera operazione, che comprende anche i diritti di commercializzazione e vendita dei prodotti Maaden Aluminum Company ad Alba, è subordinata alla due diligence finanziaria, fiscale, legale, tecnica e commerciale, nonché all’adempimento di altri termini e accordi.

Le risorse naturali della Russia sono un rischio geopolitico?

Potrebbero essere i ricavi derivanti dalle risorse naturali il fattore determinante del rischio geopolitico in Russia.

Che cosa significhi il rischio geopolitico è qualcosa che sta diventando sempre più chiaro a tutta l’opinione pubblica. Tuttavia, la relazione tra risorse naturali e rischio geopolitico non è altrettanto chiara, nemmeno agli studiosi che si occupano di questo settore.

Certamente i rischi geopolitici influenzano la rendita delle risorse naturali, ma è vero anche il contrario e cioè che il valore fluttuante delle risorse naturali influenza il rischio geopolitico.

E non si tratta di un argomento che interessa soltanto gli studiosi, visto che gli eventi più recenti lo hanno reso di grande attualità per quanto riguarda la Russia, un paese ricchissimo di risorse naturali e al centro di uno sconquasso geopolitico come non se ne vedevano da decenni.

Quando l’accesso alle risorse naturali richiede mezzi diplomatici o militari

A questo riguardo, i ricercatori della Central South University hanno pubblicato un interessante studio su Science Direct, focalizzato sulla relazione tra rischi geopolitici e i ricavi generati dalle risorse naturali di un paese.

Le risorse naturali sono cruciali per lo sviluppo economico di un paese e possono portare a conflitti quando sono scarse, mal distribuite o controllate da un piccolo gruppo di persone. Inoltre, possono anche essere uno strumento di contrattazione nelle relazioni internazionali, creando tensioni geopolitiche.

Ad esempio, i paesi con risorse naturali significative possono usarle come leva nei negoziati, portando a tensioni e conflitti, e la competizione per le risorse può creare rischi geopolitici, poiché i paesi possono cercare di assicurarsi l’accesso alle risorse naturali utilizzando mezzi militari.

I conflitti per le risorse naturali possono portare a violenza, disordini civili e guerre. Di conseguenza, le risorse naturali sono fondamentali per determinare i rischi geopolitici, in particolare per i paesi con abbondanti risorse naturali come la Russia.

La Russia affronta rischi geopolitici derivanti da conflitti in corso con i paesi vicini, vulnerabilità economiche dovute alla sua forte dipendenza dalle esportazioni di petrolio e gas, instabilità politica e minacce alla sicurezza informatica.

Questi rischi hanno ovviamente implicazioni sia per la Russia che per il resto del mondo.

Il 20% delle risorse naturali del mondo si trovano in Russia

La Russia ha la più grande superficie terrestre ed è ricca di risorse naturali come petrolio, gas naturale, carbone e minerali.

Queste risorse sono essenziali per l’economia russa e contribuiscono in modo significativo alle entrate e al bilancio delle esportazioni del paese. Il 20% delle risorse naturali del mondo si trova in Russia e rappresenta il 95,7% della ricchezza totale del paese.

Il paese ha la seconda più grande riserva di carbone, la settima più grande riserva di petrolio e la più grande riserva di gas naturale al mondo.

Queste risorse sono state essenziali per l’economia della nazione, con i ricavi generati da queste risorse naturali che hanno contribuito a una percentuale significativa del PIL russo. Le rendite del petrolio del 2020 hanno rappresentato circa il 6,1% del PIL russo, mentre le rendite del gas hanno rappresentato circa il 2,2%.

Le guerre si fanno dove si sono grandi riserve di fossili o minerali

In questo contesto, l’economia russa fa molto affidamento sulle risorse naturali, in particolare sul petrolio. Ciò pone rischi significativi per la sua stabilità economica e politica, soprattutto nei conflitti geopolitici.

Ad aumentare questi rischi si aggiunge la variabilità dell’offerta e della domanda di queste risorse che influenza lo sviluppo economico e la stabilità.

La storia recente ci insegna che i paesi con riserve significative di gas naturale o minerali possono diventare obiettivi di conflitti o controversie (Irak, Afghanistan, Libia, Kuwait, Venezuela, Iran) e la Russia non fa eccezione.

Newsletter redatta in collaborazione con i seguenti partner, per maggiori informazioni e approfondimenti o per consultare tabelle e grafici clicca sui link

METALWEEK:  https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE240923.html

METALLI RARI: https://www.metallirari.com/nascere-gigante-alluminio-medio-oriente-maaden-entra-alba/

METALLI RARI: https://www.metallirari.com/risorse-naturali-russia-sono-rischio-geopolitico/

Se sei arrivato a leggere fino a qui ti ringrazio, vuol dire che ti è piaciuta la newsletter.

Ti chiedo di lasciare un commento o una tua considerazione in merito ai temi trattati oppure una domanda alla quale vorresti risposta.

Se conosci qualcuno al quale potrebbero interessare questi temi inoltra il link al blog, grazie per la collaborazione.