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Condivido con te le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

La crescita del listino LME maschera solo in parte una domanda effettiva di “industriali” dai tonnellaggi sempre più ridotti

I giudizi esterni si basano su decisioni elaborate in determinati ambiti, le cui valenze possono avere conseguenze più o meno importanti nei contesti in cui si collocano, ma che dovrebbero essere sempre prive di condizionamenti a livello personale e quindi esenti da coinvolgimenti emotivi.

Una decisione arbitrale in tema sportivo determina un cambiamento di scenario infinitesimale in cui essa si colloca, differente è la valenza in ambito giuridico, dove la cosiddetta sentenza dell’organo giudicante, nelle sue varie accezioni, porta a delle conseguenze sempre molto rilevanti per i soggetti che la dovranno accettare oltre che rispettare ed eseguire in seguito al “verdetto”.

Nell’ambito dei metalli e quindi nella determinazione delle loro quotazioni inserite in una lista ben determinata, quella LME, ciascun loro utilizzatore o fruitore dovrà valutare il livello di convenienza e quindi di giudizio nell’effettuare degli acquisti o delle vendite.

L’operazione aritmetica fatta col dividere il dato numerico di una quotazione, nel caso specifico quella di un metallo la cui indicazione primaria di riferimento è espressa in dollari, con un qualsiasi riscontro di conversione tra monete, risulterà quindi il primo atto da farsi per conoscere un prezzo specifico e ottenuto sulla base di una contestualizzazione momentanea.

La valorizzazione del rapporto tra euro e dollaro risulta quindi il fattore arbitrario entro il quale si determina l’ambito di convenienza nel comprare o vendere uno specifico metallo quotato in Borsa.

Un preambolo piuttosto articolato, per poter definire al meglio la valenza dei prezzi USD 3mesi che si sono visti la settimana scorsa al LME.

Rame al momento rialzista

Il Rame rappresenta il baricentro di questa azione correttiva del listino, che al momento si sta presentando rialzista al netto dei reali fabbisogni di materie prime da parte delle filiere manifatturiere coinvolte su scala mondiale.

Lo stato di propensione alla crescita del Rame è ancora attivo, anche se il suo prezzo dollari 3mesi è ormai entrato in una fase di “inerzia”, in questo caso rialzista e che determinerà una serie di segnali interlocutori non certo proficui da seguire nel capitolo acquisti.

Domanda di Zinco sempre meno forte dal mercato fisico

Lo Zinco, sebbene in crescita nel suo riferimento USD 3mesi si dovrà rapportare nel contesto di una domanda effettiva di metallo fisico sempre meno forte e che ne determinerà a breve il ridimensionamento del riferimento di Borsa.

Le Leghe, Ottone e Zama

L’attenzione dovrà essere massima per chi dovrà valutare degli acquisti di Ottone e Zama, con queste due leghe destinate a crescere in funzione dei segnali rialzisti che forniranno Rame e Zinco e soprattutto una nuova possibile fase di rivalutazione del dollaro rispetto all’euro, ma tutti con una valenza di giudizio, in chiave temporale, estremamente limitata.

Fattori esterni determinano i corsi attuali dell’Alluminio

Il coinvolgimento dell’Alluminio in questo momento di crescita degli “industriali” al LME, è decisamente marginale, quindi legato a fattori esterni alle dinamiche specifiche del metallo e che non potrà andare oltre alle dinamiche complessive di Borsa che si vedranno da qui alle prossime due ottave.

Recenti acquisti sul Nichel hanno spinto ad un rialzo

La pressione rialzista messa in luce recentemente dal Nichel dovrà necessariamente essere testata rispetto alla domanda effettiva di metallo, dove molti utilizzatori si sono mossi ad acquistarlo senza una reale necessità di fabbisogno immediato, fretta dovuta all’avvicinamento del prezzo 3mesi alla linea dei 16mila dollari, “vallo” che comunque difficilmente sarà varcato.

Piombo prossimo alla soglia 2.000 dollari

La ripresa delle attività produttive in Cina dopo la pausa del Capodanno ha ridato un piccolo slancio al prezzo LME 3mesi del Piombo, ritornato ad affacciarsi alla soglia dei 2mila dollari e che ai fini statistici risulta anche un debole massimo relativo da inizio gennaio.

Anche lo Stagno risente del rialzo generale del listino LME

Le ultime resistenze verso azioni di contenimento della crescita del prezzo di Borsa dello Stagno sono svanite e in buona parte dovute alla situazione generale di rivalutazione del listino LME, portando il valore in dollari a riproporsi ai livelli dello scorso ottobre.

La siderurgia UE arranca e continua a perdere terreno sul mercato globale

Nonostante una leggera ripresa nel 2024, le capacità dei principali paesi produttori d’acciaio restano sottoutilizzate.

Il settore siderurgico dell’Unione Europea (UE) ha registrato una leggera ripresa nel 2024, con una produzione di 129,5 milioni di tonnellate di acciaio, segnando un incremento del 2,5% rispetto ai 126,3 milioni di tonnellate del 2023.

Tuttavia, questi numeri rimangono significativamente al di sotto della media del periodo 2018-2022, quando la produzione annuale si attestava sui 149,48 milioni di tonnellate.

Capacità produttiva sottoutilizzata

Nonostante il miglioramento generale dovuto alla stabilizzazione dei prezzi energetici e alla crescente domanda nei settori chiave, i principali paesi produttori (Germania, Italia, Spagna e Francia) continuano a operare con un tasso di utilizzo degli impianti inferiore al 75%, evidenziando persistenti problematiche strutturali.

L’implementazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) rappresenta una delle principali preoccupazioni per i produttori europei.

EUROFER, l’associazione europea dell’acciaio, sottolinea l’urgenza di perfezionare e avviare questo meccanismo in modo appropriato per evitare impatti negativi sulla competitività del settore. Inoltre, le rigide regolamentazioni sulle emissioni di gas serra nella UE hanno creato un carico amministrativo che sta schiacciando le imprese.

A tutto questo si aggiunge un elevato volume di importazioni, che mette sotto pressione l’intero mercato siderurgico.

Per questa ragione, EUROFER chiede una riduzione del 50% delle quote di importazione per i prodotti d’acciaio piani.

Prospettive future

Il futuro non sembra facile per la siderurgia europea. Gli esperti sottolineano la necessità di riforme strutturali e di una maggiore flessibilità del sistema industriale alle nuove condizioni di mercato.

Di contro, a Bruxelles sembra prevalere un’inerzia che rischia di portare alla delocalizzazione della produzione e alla deindustrializzazione del nostro continente.

Come ben sanno tutti coloro che si sporcano le mani nell’economia reale, il settore dei servizi non può esistere senza un settore manifatturiero.

Il pensiero di molti politici della UE di potersi basare esclusivamente su acciaio importato per il rinnovamento delle infrastrutture residenziali, dei trasporti e dell’energia è una allucinazione che ci potrebbe costare molto cara.

Il bizzarro mercato dell’alluminio: economia in crisi ma prezzi alti

Nonostante la crisi economica globale, il prezzo dell’alluminio continua a mantenersi elevato, spingendo analisti e investitori a interrogarsi sulle cause di questa resilienza

Mentre il mondo intero sta cambiando ad una velocità senza precedenti e anche sui mercati dei metalli le certezze che erano le basi dei cosiddetti fondamentali si stanno incrinando.

Prendiamo il caso dell’alluminio. Alla fine del 2024, il mercato ha visto un forte aumento dei costi delle materie prime necessarie alla produzione di questo metallo.

In particolare, il prezzo della bauxite ha continuato a crescere, mentre l’allumina ha raggiunto livelli record. Secondo Platts, il prezzo dell’allumina a dicembre ha toccato gli 805 dollari per tonnellata (FOB Australia) e i 5.850 yuan (819 dollari) in Cina.

Le cause principali di questo aumento sono state le difficoltà nell’approvvigionamento di allumina, dovute ai ritardi nelle spedizioni di bauxite dalla Guinea e dal Brasile.

Anche la produzione in Australia ha subito contraccolpi, a causa della chiusura di alcuni impianti e della dichiarazione di forza maggiore da parte di Rio Tinto per la carenza di gas. Inoltre, la Guinea ha avviato una rinegoziazione dei contratti di fornitura, aggravando ulteriormente la situazione.

Mercato volatile a inizio 2025

Dopo il picco di dicembre, il mercato ha registrato un’inversione di tendenza già a metà gennaio 2025. L’allumina australiana è scesa del 29%, attestandosi a 570 dollari per tonnellata, mentre in Cina il prezzo è calato a 4.300 yuan (602 dollari), con un ribasso del 26% su base mensile.

A questo punto, gli analisti prevedono un’elevata volatilità nel secondo semestre del 2025, con un possibile surplus di mercato grazie all’entrata in funzione di nuovi impianti in Indonesia e India.

L’aumento della produzione di allumina in Asia potrebbe portare a un’inversione della tendenza attuale. L’Indonesia ha recentemente investito 941 milioni di dollari in una raffineria di allumina West Kalimantan, con una capacità annua di 1 milione di tonnellate.

Anche l’India sta ampliando la propria produzione: Vedanta ha annunciato la costruzione di un impianto con una capacità di 6 milioni di tonnellate all’anno entro il 2026.

Queste nuove capacità produttive dovrebbero portare ad un eccesso di offerta, riducendo i costi delle materie prime per gli smelter di alluminio. Tuttavia, i mercati finanziari sembrano già scontare questa evoluzione, spostando l’attenzione su dinamiche più ampie di domanda e offerta.

Russia, Cina e la crisi energetica dell’Unione Europea

Sul fronte dell’offerta, Rusal, il colosso russo dell’alluminio, ha annunciato una riduzione della produzione fino a 500.000 tonnellate metriche a causa dell’aumento dei costi dell’allumina e delle difficoltà di approvvigionamento.

Dopo l’invasione dell’Ucraina e le relative sanzioni, l’azienda ha fatto sempre più affidamento sulla Cina per l’allumina, ma anche il gigante asiatico sta affrontando problemi di capacità produttiva.

La produzione primaria di alluminio in Cina si avvicina al limite annuo di 45 milioni di tonnellate metriche, limitando la capacità del paese di restare il principale fornitore a basso costo di prodotti semilavorati.

Nel frattempo, la domanda europea rimane debole, con una parte significativa della capacità produttiva ancora ferma a causa della crisi energetica.

Anche se la guerra in Ucraina dovesse concludersi, l’Europa faticherà a riottenere l’accesso ai combustibili fossili russi a basso costo nel prossimo futuro.

La domanda continua a superare l’offerta

Nonostante il rallentamento economico globale, la crescita costante della domanda e la scarsa flessibilità dell’offerta hanno mantenuto elevati i prezzi dell’alluminio.

In particolare, il mercato di Shanghai sta spingendo i prezzi verso l’alto, sostenuto dalla crescente richiesta interna di celle solari e veicoli elettrici. Di conseguenza, il mercato globale dell’alluminio sta passando da una situazione di surplus a una di deficit, con una previsione di carenza di circa 400.000 tonnellate metriche nel 2025.

Anche le scorte del London Metal Exchange (LME), benché non più un indicatore affidabile dell’offerta dopo la crisi finanziaria, mostrano un calo costante, confermando che la domanda continua a superare l’offerta, nonostante l’indebolimento della crescita del PIL globale.

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METALLI RARI: https://www.metallirari.com/siderurgia-ue-arranca-continua-perdere-terreno-mercato-globale/

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