Buongiorno,
dopo una necessaria settimana di vacanza, dove ho volutamente staccato dal blog e dalle newsletter, eccomi nuovamente con te per condividere le ultime notizie dalla Borsa LME ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.
Le ultime sedute LME sono state cariche di tensione, segno evidente che gli utilizzatori sanno di avere di fronte a loro un listino LME che presenta dei minimi interessanti.
I minimi relativi dei prezzi USD 3mesi non hanno risparmiato alcun metallo del listino LME. Un altro elemento che occorre considerare è l’ampiezza temporale di questi momenti nel contesto delle ottave di Borsa, con un dato di oltre quattro settimane per Rame, Alluminio e Nichel e alle sole ultime due per Zinco, Piombo e Stagno; una serie di elementi questi, molto utili per determinare le tracce future dei prezzi USD 3mesi di tutti e sei i metalli.
Il Rame potrebbe recuperare facilmente dalle ultime perdite.
Il Rame, pur presentando un accumulo di liquidità “lunga”, non dovrebbe avere problemi a recuperare la perdita di valore espressa in dollari accumulata nel corso dell’ultima ottava e quantificata complessivamente in tre punti percentuali, con potenzialità di spingersi anche oltre tale soglia.
Zinco vicino al limite critico, riuscirà a risalire su valori più alti?
La situazione dello Zinco risulta anch’essa promettente, nonostante l’avvicinamento al limite critico dei 2400 USD 3mesi, il cui varco negli ultimi tempi ha sempre costituito un momento di forte instabilità sul prezzo. Una prova questa che, se superata, permetterà allo Zinco di ricollocarsi su dei valori decisamente più alti di quelli visti a giugno.
Ottone e Zama
La formazione dei prezzi delle leghe di Ottone e Zama, potrebbero dover considerare anche una nuova fase di relativa debolezza del dollaro rispetto all’Euro, diluendo a quel punto la crescita delle due quotazioni e quindi far percepire in modo meno importante i momenti di ripresa dei valori di mercato dei semilavorati con basi Rame e Zinco.
Attenzione massima sull’Alluminio
L’attenzione sull’Alluminio dovrà essere massima, soprattutto in funzione della collocazione dell’attuale prezzo LME, a questo punto non più riferito ad un minimo di quotazione con un’ampiezza relativa, ma decisamente qualcosa di più. La concentrazione di interessanti volumi di denaro con connotazione rialzista determineranno in avvio di settimana dei movimenti decisamente importanti e tali da portare il metallo in un frangente di volatilità verso l’alto.
Attesa sul Nichel
Un altro metallo atteso a mostrare cose egregie sarà il Nichel, dopo che la scorsa settimana in alcuni momenti ha lambito la soglia dei 20mila USD 3mesi, evento che non si verificava da quasi dodici mesi. Un percorso che il Nichel dovrà affrontare in senso inverso, lasciandosi alle spalle una traccia negativa che nelle ultime due ottave di giugno è stata dell’11% in termini di riferimento dollari 3mesi.
Piombo ancora posizionato in area di massimo relativo
Il Piombo sfrutterà ancora una volta la tendenza positiva generalizzata che interesserà il listino LME per posizionare il suo riferimento USD nuovamente in un’area di massimo relativo, anche se questo continuo intercalare verso l’alto della quotazione di Borsa del metallo, potrebbe perdere significativamente d’intensità nel corso di questo mese.
Stagno, imminente fase di rialzo?
Lo Stagno ha dato prova di una forte reattività, recuperando in modo rapido il calo avviato a partire dalla terza settimana di giugno con un interesse riferito al prezzo attuale di Borsa a dir poco sorprendente, che lascia sottintendere un imminente fase di rialzo del prezzo USD 3mesi.
UNO SGUARDO ALLA REALTA’ PRODUTTIVA
Alluminio e acciaio: domanda debole anche nei prossimi mesi?
La riduzione della domanda di alluminio e di acciaio dovrebbe continuare anche per il resto del 2023.
Per l’industria dei metalli il 2023 è stato, fino ad ora, un anno difficile. Prezzi in discesa e bassa domanda hanno caratterizzato il mercato in questi mesi, mentre gli operatori si interrogano se questa tendenza potrà proseguire da qui a fine anno.
Per dare una risposta a questi interrogativi facciamo però un breve passo indietro… I prezzi dell’acciaio, dell’alluminio e dell’acciaio inossidabile hanno raggiunto il picco durante la primavera dell’anno scorso a seguito dei timori per la carenza di offerta dovuta alla guerra in Ucraina.
Ma gli eccessi si sono progressivamente spenti e la domanda si è indebolita, spingendo gli operatori ad abbassare i prezzi per ridurre le scorte in eccesso. Un processo che è andato avanti nonostante i maggiori costi di produzione a causa dell’aumento del costo dell’energia.
Prezzi in diminuzione per il resto del 2023
Secondo metals4U, portale britannico per l’acquisto di metalli, il prezzo dell’acciaio è diminuito del 31% tra la primavera del 2022 e il gennaio 2023, mentre l’alluminio ha perso oltre il 10% dall’inizio di quest’anno. La domanda globale di metallo è debole mentre le offerte di importazioni di acciaio a basso costo dall’Asia verso l’Europa stanno facendo abbassare i prezzi in tutto il continente.
Per gli esperti di metals4U, i prezzi dei metalli diminuiranno mediamente dell’8% nel 2023 e di un ulteriore 3% nel 2024. Ci sarà da fidarsi? Chi si sarebbe aspettato un 2022 con rialzi del genere? Potrebbe essere vero ma, secondo me, ci sono troppe variabili che in questo momento possono far sbagliare e anche di molto qualsiasi previsione.
Un’opportunità di risparmiare sui costi per gli acquirenti
Prezzi e domanda bassi sono generalmente negativi per i produttori e i commercianti, ma possono essere un’opportunità di risparmio sui costi per gli acquirenti. In condizioni di mercato come quelle attese, una strategia vincente potrebbe essere quella di acquistare più frequentemente in volumi minori (meglio se da fornitori diversi), per beneficiare di ulteriori riduzioni di prezzo sul mercato.
Attualmente, nonostante alcuni tentativi da parte delle acciaierie di alzare i prezzi, sembra che la debole domanda stia avendo la meglio. Inoltre, è probabile che questa tendenza prosegua per il resto dell’anno, costringendo le aziende a rallentare la produzione per non rischiare di rimanere ingolfate dalle scorte in eccesso.
Di contro, visto che non mancano tensioni geopolitiche e rischi di disastri naturali, il verificarsi di eventi avversi potrebbe portare a ulteriori carenze di materie prime e colli di bottiglia nei trasporti.
Rischi e incertezze a cui le aziende che operano nel settore dei metalli si stanno ormai abituando e, per coloro che non avessero ancora messo in primo piano l’agilità e la flessibilità aziendale per adattarsi alle condizioni di mercato in continua evoluzione, è forse l’ora di cominciare.
APPROFONDIMENTO
Alluminio tra le materie prime critiche. Adesso comincia il difficile…
Finalmente, anche l’alluminio è stato aggiunto alle materie prime essenziali. Entro la fine dell’anno, il Consiglio e il Parlamento europeo dovrebbero redigere il testo definitivo del Critical Raw Materials Act.
La scorsa settimana (venerdì) è stato fatto un importante passo in avanti per considerare anche l’alluminio come una materia prima essenziale per l’Unione Europea (UE).
Come riporta Reuters, è stato concordato tra i paesi membri di alzare l’asticella degli obbiettivi per il riciclo e la lavorazione delle materie prime necessarie per la sua transizione verde, aggiungendo l’alluminio all’elenco dei minerali essenziali (Critical Raw Materials Act).
Il riciclo delle materie prime critiche dovrà aumentare al 20% dei consumi
Il Critical Raw Materials Act è un documento che contiene le strategie UE per garantire che il nostro sistema industriale possa competere con quello degli Stati Uniti e della Cina per quanto riguarda le tecnologie verdi, che non possono esistere senza la fornitura di tutta una serie di materie prime.
Tra queste ci sono 16 materie prime strategiche (litio e rame per esempio) che, secondo la Commissione Europea, dovrebbero aumentare al 10% del consumo annuale della UE entro il 2030. Inoltre, il riciclo di queste materie prime dovrebbe crescere del 15% (percentuale adesso aumentata al 20%) e la lavorazione del 40% (anche questa aumentata adesso al 50%).
Infine, sempre secondo i piani, non più del 65% di un materiale dovrebbe provenire da un singolo paese terzo.
Ma, come accennato, si è finalmente proposto di aggiungere alluminio, allumina (ossido di alluminio) e bauxite all’elenco delle materie prime strategiche.
Diventerà legge entro la fine dell’anno?
Se qualcuno si chiede come si tradurrà tutto questo nella realtà industriale del nostro continente, deve sapere che il Critical Raw Materials Act prevede una procedura di autorizzazioni più snella per i progetti che coinvolgono materie prime critiche, ma anche procedure per aumentare il riciclo e diversificare le importazioni.
Anche se è difficile dire se tutti questi buoni propositi si trasformeranno in azioni efficaci e concrete, è almeno una manifestazione di volontà nella giusta direzione.
Se il Critical Raw Materials Act diventerà legge entro la fine dell’anno, la UE potrà cominciare ad incamminarsi sulla strada per cercare di assicurarsi le materie critiche di cui non può fare a meno. Purtroppo, siamo in netto e colpevole ritardo rispetto a Cina e Stati Uniti ma, come si dice, meglio tardi che mai, anche se spesso, tardi è tardi!!
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METALWEEK : https://www.metalweek.it//filemanager/mw/MWBASE230703.html
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