Buongiorno,

Condivido con te le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

L’improvvisa debolezza del dollaro sta permettendo agli utilizzatori di metalli dell’Eurozona di avere inaspettate efficienze sui prezzi di acquisto delle materie prime.

La Federal Reserve nei prossimi mesi potrebbe trovarsi a rivedere il piano di riduzione dei tassi sul dollaro, incrementando il numero delle operazioni di taglio dei tassi dall’ unica prevista, a tre in totale nel corso dell’anno.

Il motivo di questo possibile cambio di visione nell’applicazione di una politica monetaria decisamente meno rigorosa, potrebbe essere necessaria a causa dei dazi che verranno applicati sulle importazioni di molteplici gamme di prodotti da parte della Casa Bianca e con effetto quasi immediato.

La modalità “tranchant” con cui verranno applicate queste misure protezionistiche, il 25%, innescherà inevitabilmente dei focolai inflattivi rilevanti all’interno del sistema economico statunitense.

Il Canada, per esempio, è uno dei più grandi produttori mondiali di fertilizzanti, che venendo tassati in fase d’ingresso da parte del sistema doganale degli Stati Uniti, costringeranno gli agricoltori USA a rivedere al rialzo i prezzi dei loro raccolti proprio per l’effetto dei dazi.

La Borsa degli “industriali” non è stata immune da questa serie di supposizioni o per meglio dire, ridda di voci e che in ogni caso hanno portato il dollaro a svalutarsi sensibilmente nei confronti delle principali valute, in rapporto all’Euro gli scenari sono al momento i seguenti: meno 3,6% su base settimanale, meno 4,6 su quella mensile e in calo del 3,4% negli ultimi novanta giorni.

Il saldo in rapporto all’indice LMEX risulta a favore degli utilizzatori dell’Eurozona, pur essendosi mosso in positivo nella scorsa ottava di 3,3 punti percentuali.

Una situazione non certo facile da gestire per chi ha a che fare con i prezzi dei metalli quotati al LME, con i loro indirizzi di tendenza al momento poco prevedibili.

La debolezza del dollaro che in alcuni casi potrebbe fungere da effetto leva e quindi determinare dei livelli di quotazioni USD 3mesi poco supportabili come loro collocazione futura, soprattutto in ottica breve periodo.

La quota denaro con velleità rialziste andrà analizzata con particolare attenzione dove il fenomeno è presente, in particolare su Alluminio, Zinco e Nichel.

Prezzi stabili per il Rame

Il Rame è attualmente fuori da questa particolare situazione, che porta ad una forte variabilità dei prezzi dollari 3mesi ogniqualvolta il fattore monetario prende il sopravvento negli equilibri tra domanda e offerta.

Il metallo guida del listino LME sta lasciando alle spalle, seppure con circospetta lentezza, il punto di massimo relativo fissato nel corso della seduta del 6 marzo, per il Rame sarà quindi più appropriato parlare di prezzi stabili, soprattutto nella prima parte della settimana.

Momento di pressione monetaria sullo Zinco

La pressione monetaria presente sullo Zinco sta portando a definire il suo vero ambito di territorialità correlabile al prezzo 3mesi, definendo nel valore di 2900 dollari il suo confine massimo.

Le Leghe, Ottone e Zama

I prezzi delle leghe con basi Rame e Zinco non avranno nelle loro determinazioni in euro andamenti rialzisti, in modo particolare per la Zama, visto che il suo elemento di maggiore presenza in composizione prenderà la via del ribasso anche nella fissazione in dollari.

L’Ottone avrà una collocazione di valore più morbida nella sua definizione e quindi di ribassi rispetto ai riferimenti della settimana scorsa, resi tali dalla resistenza al calo di prezzo che sta caratterizzando il Rame al LME.

Per l’Alluminio difficile tenere quota 2.700

Un contesto più nitido lo riserverà l’Alluminio, inteso come rilevamento del prezzo 3mesi di Borsa, dove la quotazione al di sopra dei 2700 risulterà un’opzione sempre meno “ascoltabile” da parte degli utilizzatori di questo metallo a livello mondiale.

Nichel in piena azione rialzista

Il Nichel è al momento in piena azione rialzista, una situazione di prezzo che non sarà certo sostenibile a lungo e quindi di elevato rischio per quegli utilizzatori che punteranno ad accumuli strategici di questo metallo, al fine di prevenire ulteriori rialzi al LME.

Quota 2000 eccessiva per il Piombo, previsti possibili futuri ribassi

L’effervescenza generale del listino degli “industriali” ha permesso al Piombo di prolungare la permanenza del valore USD 3mesi oltre quota 2mila, pur risultando una quotazione eccessiva per questo metallo.

Stagno debole, probabili ribassi in settimana

Lo Stagno seguirà l’andamento complessivo dei prezzi di Borsa, allineandosi a delle più che probabili azioni di ribassi nel corso di tutta la settimana.

Un processo rivoluzionario: dai rottami di alluminio alla lega, senza fusione

Secondo uno studio pubblicato recentemente, è stato messo a punto un processo per creare leghe metalliche dai rottami senza ricorrere alla fusione.

I rottami di alluminio possono essere direttamente trasformati in leghe ad alte prestazioni e ad alto valore, senza dover utilizzare i normali processi di fusione.

Questa è la conclusione di un nuovissimo studio condotto dagli scienziati del Pacific Northwest National Laboratory (PNNL), negli Stati Uniti.

Gli scarti nuovi di alluminio possono quindi dare vita a leghe metalliche ad alte prestazioni, alla pari con quanto avviene usando alluminio primario. L’unica differenza è che con il nuovo metodo, chiamato lega in fase solida, le leghe ottenute dai rottami hanno un costo molto più basso.

In lega in cinque minuti

Ma dove sta la novità rispetto ai tradizionali metodi impiegati dalle fonderie che producono leghe di questo tipo? Sorprendentemente, il nuovo metodo avviene in un unico passaggio, in cui tutto viene legato in cinque minuti o meno.

Il processo di lega in fase solida converte rottami di alluminio miscelati con rame, zinco e magnesio in un prodotto in lega di alluminio ad alta resistenza in pochi minuti, tempi molto diversi rispetto ai giorni necessari per arrivare allo stesso prodotto utilizzando la fusione, la colata e l’estrusione convenzionali.

Un drastico calo dei costi di produzione

La tecnica, chiamata Shear Assisted Processing and Extrusion (ShAPE), è stata ovviamente brevettata. Da quanto traspare dallo studio, una matrice rotante ad alta velocità crea attrito e calore che disperde gli ingredienti di partenza in una lega uniforme, con le stesse caratteristiche di materiale in alluminio nuovo.

La lega in fase solida elimina la necessità di passare dalla fusione (un processo ad alta intensità energetica) per trasformare i rottami in leghe. È facile capire che ciò permette una riduzione drastica dei costi di produzione.

Inoltre, l’alluminio ottenuto ha una durata maggiore e prestazioni migliori.

Teoricamente applicabile con qualsiasi mix di metalli

I ricercatori americani hanno esaminato la struttura interna dei materiali ottenuti tramite lega in fase solida, verificando che la nuova lega ShAPE conferisce una nanostruttura unica a livello atomico. Infatti, all’interno della lega si formano le cosiddette zone Guinier-Preston, note per migliorare la resistenza delle leghe metalliche.

Rispetto all’alluminio riciclato convenzionale, la lega ShAPE è più resistente del 200 percento e ha una maggiore resistenza alla trazione.

Secondo gli scienziati del PNNL, la lega in fase solida è teoricamente applicabile a qualsiasi combinazione di metalli. Inoltre, il fatto che la produzione avvenga interamente allo stato solido significa che si possono creare leghe totalmente nuove, mai realizzate fino ad oggi.

L’intero studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications.

È guerra commerciale tra USA e Canada. Dazi raddoppiati su acciaio e alluminio

Con una mossa scioccante, il presidente Trump ha annunciato che porterà i dazi sull’acciaio e sull’alluminio canadesi al 50%.

Con una mossa che ha colto di sorpresa molti osservatori, Donald Trump ha annunciato che i dazi su acciaio e alluminio canadesi verranno raddoppiati, portandoli al 50%.

Questo drastico cambiamento, che entra in vigore il 12 marzo, è l’ultima mossa in una serie di azioni aggressive innescate dalle politiche commerciali di Trump e dalle contromosse del Canada.

Il conflitto è esploso quando l’Ontario ha imposto una tassa del 25% sull’energia elettrica esportata negli Stati Uniti, colpendo in particolare i clienti di Minnesota, Michigan e New York.

L’annuncio è arrivato dai social media

Trump ha scelto di fare l’annuncio del raddoppio dei dazi per acciaio e alluminio su Truth Social, la sua piattaforma di social media, piuttosto che attraverso i canali ufficiali del governo.

I dazi erano già stati oggetto di discussione tra i due paesi, ma questa escalation rappresenta un salto qualitativo nelle tensioni. Trump ha giustificato la sua mossa dicendo che il Canada aveva imposto una sovrattassa ingiusta, aggiungendo che le relazioni commerciali tra i due paesi devono essere riequilibrate.

A livello economico, la nuova decisione di Trump ha il potenziale di causare un significativo impatto sul mercato, che ha già mostrato segni di nervosismo a causa delle incertezze legate alle politiche tariffarie.

Gli indici azionari sono scesi di oltre il 7% rispetto ai livelli più alti registrati all’inizio del mandato di Trump, e anche la fiducia dei consumatori e la spesa sono diminuite.

Ne vedremo di tutti i colori…

Al di là degli effetti immediati sui mercati, dazi più alti potrebbero aumentare i costi per le imprese americane che dipendono dall’acciaio e dall’alluminio canadesi. Nel frattempo, il governo canadese sembra determinato a mantenere la sua posizione.

Il premier dell’Ontario, Doug Ford, ha dichiarato che non abbasserà la sovrattassa sull’elettricità fino a quando le minacce di dazi non verranno rimosse completamente.

La situazione è destinata a rimanere instabile, con l’incertezza economica che cresce ogni giorno.

Che nessuno pensi che si tratti di una questione che riguarda solo in continente nordamericano. Se l’alluminio canadese non troverà sbocchi negli Stati Uniti indovinate dove sbarcherà? Sul mercato europeo.

Allacciate le cinture signore e signori, la guerra commerciale è solo all’inizio…

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