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Condivido con te le ultime notizie dalla Borsa LME relative alla scorsa settimana ed alcuni approfondimenti dal mondo dei metalli.

I condizionamenti di crescita del listino dati dagli stimoli cinesi nel correggere verso l’alto i precari fondamentali economici e lo svolgimento del LME WEEK, non troveranno gli utilizzatori pronti ad assecondare nuovi allunghi dei prezzi degli “industriali”.

Il listino degli “industriali” sarà chiamato a fornire riscontri importanti sulla sua attuale definizione dei prezzi USD 3mesi.

Nel corso di questa settimana avrà luogo a Londra il consueto simposio annuale del LME WEEK, un momento di colorito incontro tra i principali operatori della Borsa londinese dei metalli, che in perfetto stile “British” affronteranno l’evento con uno stridente approccio rispetto alla realtà della congiuntura economica mondiale, in una sola parola: decadente.

Una forte azione destabilizzante sui prezzi giunge anche dal doppio intervento del Governo cinese sull’allargamento delle maglie di controllo per le concessioni di prestiti da parte del sistema bancario e contestualmente l’abbassamento dei tassi di finanziamento a favore delle imprese.

I settori coinvolti sono sempre gli stessi e questo da anni, in primo luogo quello immobiliare e delle infrastrutture pubbliche, ma è da rilevare che i consumi interni in Cina da tempo stanno segnando il passo, principale causa del forte rallentamento del PIL nazionale.

La cosa più paradossale è che il pacchetto di misure destinate a produrre il rilancio economico cinese è stato varato alla vigilia del lungo periodo di vacanze che avranno luogo nel Paese nei primi sette giorni di ottobre e non alla ripresa delle attività produttive.

La combinazione, certamente voluta da Pechino, della sommatoria tra gli stimoli economici e lo svolgimento dell’evento di Londra del LME, che durerà da lunedì 30 settembre a venerdì 4 ottobre, hanno notevolmente movimentato le sedute finali della scorsa “cinquina”.

Rame torna sopra quota 10.000

I presupposti sono importanti, con il Rame che ha ritrovato la quotazione USD 3mesi a cinque cifre, superando soglia 10mila, che non accadeva dal maggio scorso. L’attuale collocazione di prezzo del Rame risulta frutto di un eccesso di denaro di natura rialzista per i motivi appena esposti, ma tra gli utilizzatori diretti del metallo sta iniziando a farsi strada l’ipotesi di una sostanziale interruzione nel seguire la sua crescita, giudicata eccessiva.

Lo Zinco segue l’accelerazione del Rame

Le stesse osservazioni sono quelle che riguardano lo Zinco, salito anche e forse soprattutto, per la forte accelerazione del “metallo rosso” in funzione delle leghe di comune coinvolgimento.

Le Leghe, Ottone e Zama

La crescita del valore di mercato relativo all’Ottone è stata decisamente importante negli ultimi otto giorni, ma potrebbe aver raggiunto la sua massima espansione, con i produttori che stanno vivendo con forte preoccupazione gli allunghi in Borsa di Rame e Zinco in funzione di vendite sempre più contratte.

La Zama è ritornata ai massimi relativi toccati a inizio luglio e anche in questo caso, gli utilizzatori potrebbero rallentare l’azione di ulteriori crescite delle quotazioni astenendosi nel richiedere ai fornitori offerte che nel quadro generale dei volumi di lavoro attuali risulterebbero non sostenibili rispetto ai ricavi.

L’ Alluminio consolida una fase rialzista

L’Alluminio presenterà invece tutti gli elementi per poter dare un’ulteriore profondità di vedute del suo riferimento LME in dollari con scadenza 3mesi, guadagnando ulteriore spazio nel consolidamento rialzista partito a inizio settembre.

Il Nichel torna a toccare i livelli di fine agosto

Il Nichel aveva chiuso il mese di agosto superando i 17mila USD 3mesi e si accinge ora, a distanza di 30 giorni, a replicare questo posizionamento di Borsa. Un elemento non certo secondario sarà il livello di gradimento che questa collocazione di valore incontrerà tra gli utilizzatori diretti e indiretti e comunque non certo aperti a supportare sue ulteriori crescite di prezzo.

Sostanziale fase di equilibrio per il Piombo

Le vacanze in Cina peseranno sulla determinazione del prezzo LME del Piombo, che seppure entrato in una fase di equilibrio tra le componenti domanda e offerta, risulterà privo nella prima decade di ottobre degli orientamenti effettivi delle stime d’impiego fornite dal suo principale mercato di utilizzo.

Nessuna intenzione di fermarsi per lo Stagno

Lo Stagno non avrà certo intenzione di fermarsi ai riferimenti attuali, con più di un’indicazione a dire che lo spazio che lo separa da quota 33mila dollari 3mesi sarà colmato già nel corso delle prime sedute settimanali al LME.

È operativa in Indonesia la nuova raffineria di allumina da 1 milione di tonnellate.

Il paese sta sviluppando le proprie aziende nazionali di lavorazione dei minerali e dei metalli. Ha cominciato con il nichel e, adesso, è la volta dell’alluminio.

La scorsa settimana il presidente indonesiano Joko Widodo ha inaugurato una raffineria di allumina da 941 milioni di dollari nella provincia del Kalimantan occidentale.

L’impianto è gestito dalla società mineraria statale Aneka Tambang (ANTAM) e dal produttore di alluminio statale INALUM

Il paese punta allo sviluppo delle aziende nazionali di lavorazione dei minerali e dei metalli

L’Indonesia è un paese molto ricco di risorse naturali e da anni ha avviato lo sviluppo delle aziende nazionali di lavorazione dei minerali e dei metalli, anziché esportare minerali grezzi.

Queste politiche hanno attratto massicci investimenti per gli impianti di lavorazione del nichel (da gennaio 2020 l’esportazione di nichel non lavorato è vietata). Il paese è quindi diventato il principale produttore di nichel del mondo.

Per quanto riguarda la nuova raffineria da 1 milione di tonnellate di allumina all’anno, si stima che assorbirà 3,3 milioni di tonnellate di bauxite. L’anno scorso l’Indonesia ha vietato l’esportazione di bauxite, la materia prima per l’alluminio, nella speranza di emulare il successo ottenuto con il nichel.

Inoltre, i piani del governo sono quelli di costruire un impianto di alluminio per elaborare ulteriormente l’allumina prodotta.

Basta alluminio importato

Ad oggi, la domanda interna indonesiana di alluminio è di 1,2 milioni di tonnellate, il 56% del quale è importato.

Naturalmente, quando l’intero progetto sarà completato il paese potrà evitare di importare alluminio.

Secondo l’amministratore delegato di MIND ID, la società madre di Inalum e Antam, è in fase di pianificazione l’espansione della capacità produttiva dell’impianto di allumina di un altro milione di tonnellate, oltre che la costruzione di un impianto di alluminio per la lavorazione dell’allumina prodotta.

La seconda fase dell’impianto di allumina potrebbe comportare un investimento di altri 900 milioni di dollari, mentre il futuro impianto di alluminio costerà 2 miliardi di dollari.

C’è di che preoccuparsi se l’Europa perde le forniture russe di titanio!

L’Europa vorrebbe spezzare la dipendenza dal titanio della Russia ma, per il momento, preferisce tenersi ben strette le forniture di questo metallo strategico, Putin permettendo…

Perché l’Unione Europea (UE) ha vietato le importazioni di molti metalli russi ma non del titanio?

Come è facilmente intuibile, il motivo è la totale dipendenza dalla Russia per le forniture di questo importantissimo metallo.

Ovviamente, la proposta del presidente russo Vladimir Putin di limitare le esportazioni di titanio come rappresaglia per le sanzioni occidentali, dovrebbe preoccupare seriamente i decisori politici europei visto che tutto il settore aerospaziale della UE dipende dalle importazioni di titanio russo prodotto da VSMPO-AVISMA, il più grande produttore integrato al mondo.

L’Europa non ha una produzione interna di spugne di titanio

A febbraio di quest’anno, quando il Canada ha imposto sanzioni a VSMPO-AVISMA, il presidente francese Emmanuel Macron è intervenuto personalmente per convincere il primo ministro canadese Justin Trudeau a concedere esenzioni ad Airbus e ad altre aziende aerospaziali europee.

Secondo Reuters, la VSMPO-AVISMA, unica nel suo genere nella lavorazione del minerale fino alla lega, ha fornito circa un terzo del settore aeronautico mondiale prima che scoppiasse la guerra in Ucraina.

Nel 2019 l’Europa è stata la principale destinazione delle esportazioni russe di prodotti in titanio, rappresentando il 45% del valore totale di tale export.

Il problema dell’Europa è che non ha una produzione interna di spugne di titanio, una capacità di produzione di lingotti limitata e praticamente nessun impianto di riciclo.

Anche se l’Ucraina potrebbe diventare un futuro fornitore di spugne, l’Europa non ha modo di elaborarle tutte.

Indispensabile per il settore aerospaziale

I produttori di aeroplani come Airbus (azienda europea) e Boeing (azienda americana) attribuiscono grande importanza al titanio.

È leggero, incredibilmente robusto, ha un punto di fusione elevato ed è resistente alla corrosione.

Il titanio in lega è diventato uno dei principali materiali di produzione per il settore aerospaziale, utilizzato nei motori, nei carrelli di atterraggio e nella fusoliera.

Per questo tipo di utilizzi gli standard di purezza devono essere molto elevati.

Il minerale di titanio è abbondante sotto forma di rutilo e ilmenite, ma solo una piccola parte è di qualità sufficientemente elevata da renderla adatta alla trasformazione in spugna per uso aeronautico (un prodotto intermedio nella catena di lavorazione del metallo) e poi in lega aerospaziale.

Di fatto, il metallo titanio è considerato essenziale, non così il minerale.

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